Cronache

L'Antitrust boccia il Nutriscore. E il fondatore se la prende con le "lobby italiane"

L'ideatore dell'etichetta a semaforo, Serge Hercberg, se la prende con le "lobby agroalimentari italiane" dopo la delibera dell'Antitrust che boccia il Nutriscore. La replica del ministro Patuanelli: "Difendiamo i consumatori"

L'Antitrust boccia il Nutriscore. E il fondatore se la prende con le "lobby italiane"

L’Antitrust frena sull’introduzione delle etichette a semaforo in alcuni supermercati italiani, e il fondatore del Nutriscore se la prende con le "lobby agroalimentari" di casa nostra. Dopo la proposta di bollare il vino con la "F" nera che ha provocato un terremoto tra i produttori, l’ultima polemica sul sistema di etichettatura ideato da Serge Hercberg ruota attorno a un pronunciamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che all’inizio di agosto, accogliendo i rilievi di Confagricoltura, aveva posto dei limiti alla proposta di una catena di supermercati francesi di etichettare con il Nutriscore i prodotti con il marchio della società.

A seguito della deliberazione del Garante, che ha imposto di specificare che il sistema di etichettatura scelto si basa su "valutazioni scientifiche non universalmente riconosciute e condivise" e che non tiene conto delle esigenze nutrizionali del singolo individuo, diverse aziende hanno deciso di rinunciare ad applicare il sistema di etichettatura nato in Francia sui prodotti Made in Italy. L’etichetta a semaforo, quindi, rimarrà solo su quelli prodotti Oltralpe, ma accompagnata da una consistente campagna di informazione nei punti vendita e online.

Tanto è bastato a suscitare le ire del padre del Nutriscore. È "vergognoso", tuona Hercberg via social. In un tweet accusa le "lobby agroalimentari italiane" di non esitare a "vantarsi di aver ottenuto che la loro posizione e le loro assurde argomentazioni contro il Nutriscore finalizzato alla difesa dei propri interessi economici siano state riprese dall'Autorità garante". A replicare direttamente al nutrizionista francese è il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli. "Caro Hercberg, le lobby sono quelle che vogliono il Nutriscore. Noi difendiamo i consumatori europei dal condizionamento assurdo del tuo algoritmo sballato".

Non si è fatta attendere neppure la risposta del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha fatto partire la segnalazione all’Agcm. "Possiamo comprendere le preoccupazioni di Serge Hercberg per le crescenti critiche al sistema di etichettatura da lui messo a punto, ma dovrebbe astenersi dal contestare le prese ufficiali di posizione di organismi pubblici che operano negli Stati membri", contesta il rappresentante dei produttori, chiamato in causa dallo stesso patron del Nutriscore.

Quella del garante, rimarca poi Giansanti, è "una decisione di fondamentale importanza per la tutela del diritto dei consumatori ad avere accesso a informazioni chiare, complete e trasparenti". Difende la decisione dell’Autorità anche il sottosegretario leghista Gian Marco Centinaio: "Vergognose strumentalizzazioni politiche? Se fossi in Serge Hercberg ci andrei piano con le parole. Piuttosto, invece di attaccare chiunque metta in dubbio il suo sistema di etichettatura a colori, ci spieghi come mai nei giorni scorsi lo stesso ministero della Salute francese - di concerto con le autorità competenti degli altri paesi in cui si sta sperimentando il Nutiscore - ha deciso di adottare diverse modifiche all'algoritmo su cui si basa".

Le modifiche, spiega il senatore della Lega, riguardano l’olio extravergine, i formaggi e i pesci grassi. "Ma non basta, - va avanti Centinaio - resta un'impostazione sbagliata e fuorviante che rischia di condizionare i consumatori senza informarli e senza tener conto delle quantità di alimenti consumate, del diverso fabbisogno di ciascun individuo e dell'importanza di una dieta equilibrata e varia". A protestare contro il sistema messo a punto da Hercberg, infatti, sottolinea Confagricoltura, sono stati anche gli stessi produttori francesi, assieme ai colleghi spagnoli.

E il dibattito rischia di farsi sempre più acceso in vista dell’appuntamento di novembre, mese in cui la Commissione Ue dovrà presentare la propria proposta per il sistema europeo di etichettatura fronte pacco.

L’alternativa al Nutriscore proposta dal governo italiano è quella del Nutrinform Battery, che secondo le organizzazioni di settore è "in grado di dare ai consumatori informazioni coerenti con lo stile di vita e i consumi ordinari nel rispetto delle tradizioni gastronomiche di ogni Stato membro".

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