L'arma che controlla gli sbarchi. Come funziona la "spia" del mare

Gli elicotteri della guardia di finanza sono dotati di una telecamera super-tecnologica in grado di fornire un supporto per la "caccia" agli sbarchi

L'arma che controlla gli sbarchi. Come funziona la "spia" del mare

C'è un occhio nascosto negli elicotteri della guardia di finanza. Si chiama "Flir" ed è custodito all'interno di un cilindro che viene aperto all'occorrenza e guidato, attraverso un joystick da un operatore che si trova seduto dietro all'interno dell'elicottero delle Fiamme gialle, l'AgustaWestland AW109 Nexus. Come funziona questa "arma" speciale in dotazione alla guardia di finanza, ce lo spiega Lorenzo Manganini, capitano del Reparto Volo di Palermo. "Il flir è contemporaneamente sia una telecamera elettro-ottica che infrarossi - spiega il capitano - L'operatore seduto dietro, attraverso una consolle, può governare la torretta che si trova davanti l'elicottero. Con questa telecamera riusciamo ad ottenere video e fotografie abbastanza avanzate". La telecamera elettro-ottica serve di giorno, mentre quella a infrarossi viene utilizzata per le ricerche notturne, anche per gli sbarchi clandestini. "La utilizziamo per la ricerca dei natanti o dei dispersi in mare, e anche per gli sbarchi - dice il capitano - La sua funzione è perfetta per agevolare gli interventi di soccorso. Le immagini del mare, infatti, vengono mostrate sul monitor di servizio che si trova dentro l'elicottero tutte di un colore scuro, mentre il natante viene colorato di bianco. Per noi, così, è molto semplice individuarlo e metterlo in salvo a bordo del nostro elicottero o comunicare la posizione precisa ai soccirsi che si trovano nelle acque".

Il reparto volo di Palermo ci ha aperto le porte del suo hangar facendoci conoscere una realtà importante della Sicilia. Qui lavorano complessivamente 27 uomini. Il comandante è Lorenzo Manganini, mentre il comandante del nucleo operativo è Daniele Lozzi. Insieme a loro ci sono altri sette piloti di elicotteri (che sono tre in totale), 14 membri del nucleo efficienza (tra antincendio e specialisti) e altri membri dello staff di comando. Il reparto volo si occupa principalmente del controllo del territorio e delle acque circostanti la Sicilia. Pattuglia, inoltre, il canale di Sicilia, sia su acque territoriali che internazionali, per il contrasto agli illeciti, la "caccia" ai migranti e quindi gli sbarchi clandestini e il traffico di stupefacenti ed è spesso molto impegnato nelle isole di Pantelleria e Lampedusa. Il reparto volo si occupa anche della ricerca di piantagioni di droga, il controllo di polizia ambientale alla ricerca di scarichi abusivi, ma anche di polizia economica, come il controllo degli immobili di pregio. Ultimo, ma non ultimo, il controllo dei natanti.

L'elicottero in dotazione è l'AW109 Nexus, che ha due motori ed è un mezzo molto performante. Con l'equipaggio al completo, può rimanere in volo anche oltre le due ore (per raggiungere Lampedusa da Palermo impiega circa 90 minuti). Ha una avionica molto avanzata. Dispone di un glass cockpit, doppi comandi (ossia possono pilotare sia il comandante che il suo vice) e gli strumenti sono ridondanti.

Questo significa che se uno strumento dovesse guastarsi, i dati vengono interfacciati immediatamente su un altro schermo e quindi si ha sempre la lettura dei dati. Potente anche il radar che ha un range di 120 gradi, utilissimo per la ricerca di natanti e dispersi in mare e dà una eco di 160 miglia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica