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L'aurora boreale alle isole Lofoten e Vesterålen

I paesaggi artici, l'arte e le antiche case dei pescatori E in mare aperto aquile, aringhe, orche e capodogli

L'aurora boreale alle isole Lofoten e Vesterålen

Tre strisce verdi con punte di rosa all'estremità improvvisamente appaiono quando il cielo si tinge di blu sulle isole Lofoten, 382 km a nord del Circolo Polare Artico. E' l'aurora boreale, la luce intensa che ha permesso nei tempi al popolo Sami di trovare il cammino nei giorni bui della notte artica. Brilla una luce vivida su questo paesaggio fatto di fiordi, un capolavoro dell'era glaciale, di spiagge bianchissime dal sentore caraibico, in cui il clima è temperato grazie alla Corrente del Golfo.

Un assaggio di quello che sono le Lofoten avviene appena si giunge a Svolvær, sull'isola di Austvågøy, centro vitale dell'arcipelago. Già dal porticciolo, a cui si ancora ogni giorno l'Hurtigruten, il battello postale di antica memoria, si delineano all'orizzonte gli alti graticci per l'essicazione del merluzzo, la prima risorsa dell'arcipelago, in netto contrasto con il rosso fuoco che contraddistingue le rorbu, le antiche case dei pescatori adagiate su palafitte, oggi veri resort in stile minimal.

Qui la scenografia della natura selvaggia vale da sola un oscar, ma scovare una delle opere inserite nel progetto Artscape Nordland, a cui hanno contribuito 18 artisti da tutto il mondo, è un'esperienza subliminare. Entusiasma a Vågan, nel comune di Svolvær, l'installazione open air dell'americano Dan Graham, una costruzione in vetro che è insieme pittura, scultura ed architettura.

E arte si respira pure a Henningsvær, piccolo villaggio di pescatori sulla strada turistica nazionale. In questa landa così remota, soffia un' allure internazionale con Venke Hoff, eclettica proprietaria della Kaviar Factory (www.kaviarfactory.com), un ex fabbrica di «caviale» di merluzzo degli anni '50, oggi museo di arte contemporanea: in esposizione fino al 2015, tra le altre, opere di Ai Weiwei, Shirin Neshat, Gilbert & George e Pål Vigeland.

Sempre qui si scopre l'arte del phottery della ceramista Cecilia Haaland.

Nel suo atelier prendono forma opere scaturite da un connubio di ceramica e fotografia utilizzando la tecnica pinhole.

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