Assunzioni in clinica in cambio di soldi, ma è una truffa

Sotto indagine un medico, un'infermiera e un dirigente sanitario a Benevento. Chiedevano dagli 8 ai 10mila euro ai "candidati" ma la clinica non aveva intenzione di assumere

Assunzioni in clinica in cambio di soldi, ma è una truffa

Incassavano denaro promettendo posti di lavoro e rapide assunzioni, finiscono sotto inchiesta tre persone a Benevento. I professionisti, un medico, un’infermiera e un dirigente sanitario, stando alle accuse, si facevano consegnare 10mila euro a “candidato” per inserirli nell’organico di una nota clinica della provincia sannita.

L’inchiesta, curata dai carabinieri del Nas di Salerno, è partita a seguito della denuncia di alcune delle vittime del raggiro. I tre professionisti avevano ventilato l’ipotesi che la clinica fosse intenzionata, nel breve periodo, ad assumere una quarantina di persone per implementare il personale in servizio. Il provvedimento, secondo quello che i tre avrebbero millantato, sarebbe stato imminente. Per questo sarebbe stato saggio farsi trovare pronti, con “amici” disposti a mettere per loro la buona parola, decisiva per far scattare l’assunzione.

La “buona parola”, però, non poteva essere gratis: così, secondo le accuse, i tre pretendevano un contributo da diecimila euro. Era necessario per smuovere le carte e per convincere gli alti papaveri a intercedere per loro. Secondo quanto riporta Il Mattino, i carabinieri hanno eseguito le perquisizioni domiciliari nelle abitazioni delle tre persone indagate e avrebbero ottenuto elementi interessanti ai fini dell’inchiesta. Le ipotesi di reato a carico dei tre professionisti sono quelle di associazione a delinquere, truffa e millantato credito.

Il management della clinica ha fatto sapere, intanto, che la struttura sanitaria coinvolta è completamente estranea ai fatti e che è pronta a costituirsi parte civile e a chiedere risarcimenti nell'eventuale prosecuzione del procedimento.

Inoltre ha fatto sapere anche di aver giocato, seppur indirettamente, un ruolo centrale nella vicenda quando, alla richiesta di informazioni sulle presunte e imminenti assunzioni, la direzione dell'istituto ha smentito tutto consigliando alle persone coinvolte di presentare denuncia alle autorità competenti.

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