Semi di ogni tipo di marijuana in vetrina, anche se contro la legge italiana. Così Lecce si appresta a diventare la Amsterdam italiana, come racconta il Quotidiano di Puglia.
Via Imperatore Adriano 23 non è ad Amsterdam ma a Lecce. In un negozio un tempo adibito a gioielleria oggi ci sono altre “preziosità”: semi di cannabis. Ma attenzione: City Seeds Bank, questo il nome del negozio che si rifà a una catena olandese che ha scelto la città del Barocco per il suo esordio in Italia, non vende droga. Non potrebbe visto la legge italiana. Espone e vende i semi solo e soltanto come souvenir.
I clienti rischiano una multa se solo sono scoperti a manipolare le confezioni. Solo nel caso dei souvenir, infatti, la vendita dei semi è legale. Il tutto ha, certamente, il suono di una grande contraddizione tipicamente italiana.
Non è il primo negozio nel capoluogo del Salento a vendere i semi-souvenir. A Lecce si tratta del terzo.
La questione droghe leggere parla chiaro attraverso i numeri: 2mila arresti da dicembre 2014 a giugno 2015. Un italiano su dieci fuma abitualmente la “canna”.
Sono circa dieci le tipologie di semi di cannabis in vetrina nel negozio leccese. Ma chi sono i clienti di questo nuovo esercizio commerciale? “Dai ragazzini, ai quali non vendiamo niente, neanche le semplici cartine – spiega al “Quotidiano” di Lecce il commesso - a persone tra i 60 o i 70 anni, che vincono l’imbarazzo iniziale e poi si rivelano consumatori abituali di cannabis”.
La questione è ancora molto dibattuta in Parlamento. Legalizzando il mercato della cannabis si potrebbe sottrarre alla criminalità una fetta di guadagni illeciti del valore di 8,5 miliardi di euro all’anno.
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