Lecce, finisce in sparatoria la compravendita di un cavallo

La vittima, un uomo di 27 anni è ricoverato in prognosi riservata presso l'ospedale Vito Fazzi di Lecce

Lecce, finisce in sparatoria la compravendita di un cavallo

È stata sfiorata la tragedia nel Salento, in piena campagna, lontano dagli occhi di tutti. Una lite è scoppiata tra due uomini per la compravendita di un cavallo. Lo stesso litigio, poi, è finito nel sangue ieri pomeriggio alle ore 14.30 circa, nella frazione di Noha del Comune di Galatina, in provincia di Lecce.

Un contadino, incensurato, Angelo Baglivo, di 37 anni, ha sparato ad un operaio di 27 anni del posto, anche lui incensurato, ferendolo gravemente sul viso, vicino alle labbra. La vittima è ricoverata da ieri in prognosi riservata presso l'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, mentre Baglivo, rintracciato dai carabinieri di Galatina e dai militari del nucleo operativo della compagnia di Gallipoli, è stato tratto in arresto. L'uomo risponde dei reati di tentato omicidio, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco. Su disposizione del pm di turno, il sostituto procuratore Santa Catterina, l'uomo ora si trova nella casa circondariale del capoluogo pugliese. La pistola utilizzata è stata ritrovata dai carabinieri che, durante una perquisizione, hanno rinvenuto anche un fucile a canne mozze e cento proiettili dello stesso calibro della pistola.

Immediati sul posto sono stati i soccorsi e l’intervento dei carabinieri della stazione di Galatina. Da subito è partita la caccia all'uomo, trovato poco dopo la sparatoria. Baglivo è stato rintracciato sulla strada per Cutrofiano, sempre in provincia di Lecce. L’uomo, messo alle strette dai militari, li ha condotti in un casolare della frazione di Noha dove aveva poco prima nascosto l’arma del delitto. Come detto, all’interno del casolare abbandonato, inoltre, i militari hanno trovato anche un fucile a canne mozze rubato a Matino (nel Leccese) nel 2012, oltre alle munizioni.

Purtroppo spesso si sente parlare di liti che finiscono con l'utilizzo di armi da fuoco e, nella maggior parte dei casi, la rabbia esplode per un malinteso, per una parola di troppo. Si finisce, così, alle mani o si supera il limite del senso civico. Viene da chiedersi, nel caso specifico, come può, la compravendita di un cavallo, finire in una sparatoria? Come si può arrivare a tanto odio? Probabilmente a farla da padrona è la guerra tra poveri.

Quanto sarebbe costato quel cavallo frutto della sparatoria a Galatina? Quanto avrebbe fruttato possederlo? E ora a chi sarà affidato? Tutto questo è il risultato, come dicevamo, di una guerra tra ultimi della quale, però, approfitta sempre chi povero non è. È bene soffermarsi a riflettere e a prendere questi episodi come monito per cercare ritrovare la ragione in una società che sembra averla persa.

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