Il legale di Priebke: "La tomba è simbolo di libertà, sconfitta prevaricazione ebraica"

Trovata l'intesa sulla sepoltura. L'avvocato Giachini: "Non ci siamo fatti mettere i piedi in testa né dalle autorità né dalla comunità ebraica". I figli: "Ora cali il silenzio"

Don Floriano Abrahamowicz celebra un requiem per l'amico Erich Priebke
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Alla fine potrebbe essere "tutto risolto" per la salma di Erich Priebke. Come ha infatti spiegato l’avvocato della famiglia Paolo Giachini, è stato raggiunto un accordo con le autorità per la sepoltura dell’ex ufficiale delle SS che avverrà "in un luogo segreto". Luogo, ha affermato, che si trova "tra Italia e Germania", anche se l’ambasciata tedesca dice di non aver avuto nessuna richiesta al riguardo. Se da una parte si chiude una polimica, dall'altra rischia di aprirsi un nuovo alterco. A scatenarlo le parole di Giachini che, in una intervista all'Ansa, è tornato a punzecchiare la comunità ebraica accusandola di aver provato a far fare al capitano nazista "la fine di Bin Laden, con le ceneri disperse in mare, per non creare un luogo di pellegrinaggio". "Invece chi vorrà potrà rendere omaggio a una figura diventata simbolo di dignità, libertà e sopportazione umana", spiega il legale di Priebke che, pur non rivelando il luogo della sepoltura, lascia intendere che, presto o tardi, verrà reso noto.

"Non ci siamo fatti mettere i piedi in testa né dalle autorità né dalla comunità ebraica". Per Giachini l'accordo raggiunto con le autorità è sicuramente una vittoria per la famiglia di Priebke che ha avuto "quel che le spettava, il rispetto della salma che anche nei Paesi incivili‚ garantito, e il diritto alla pratica religiosa". "Abbiamo ottenuto quel che volevamo dopo una settimana di tentativi di prevaricazione", spiega l'avvocato che, nell'intervista all’Ansa, non ha voluto rivelare quando la salma dell'ex Ss lascerà Pratica di Mare né, tantomeno, dove andrà dal momento che è vincolato dal segreto professionale. "La famiglia e la prefettura - ha spiegato - mi hanno chiesto il massimo riserbo". E proprio dalla famiglia è arrivato oggi un appello ad abbassare i toni.

I figli di Priebke, Jorge e Ingo, hanno scritto una lettera al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro per chiedere, da qui in avanti, "il massimo riserbo". "C’è stato un accanimento anche da parte della gente contro nostro padre - si legge nella missiva - ora cali il silenzio".

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