Lenny duetta con Starck: nasce la sedia rock design

La star debutta al Salone ridisegnando la poltroncina Mademoiselle in pelle e pelliccia. Il cantante: "È l’incontro tra musica e haute couture"

Lenny duetta con Starck: nasce la sedia rock design

Il Fuorisalone non era mai stato così rock. Fra le archistar attese in questi giorni è infatti spuntata, a sorpresa, anche una rockstar. Lenny Kravitz, tanto famoso quanto bravo (4 Grammy come miglior cantante rock) non è a Milano per un concerto sold out, ma per debuttare al Salone come designer accanto a Philippe Starck. Si materializzerà stasera al Kartell Store di via Turati insieme al super-designer francese: grupies avvisate, ma il party è strettamente su invito. Per presentare le sedie Mademoiselle, progettate da Starck ma rifatte da Kravitz in chiave rock’n roll, il flagshipstore è stato trasformato in un palcoscenico rock, con chitarre elettriche. Ospite d’onore, oltre al cantante, anche il designer che insieme a Kartell ha reso il design democratico e pop. Ora dal pop si passa al rock e Mademoiselle si rivestono di pelle, pelliccia cuoio e trame intrecciate: «Sono il risultato dell’incontro tra rock e haute couture», dice Kravitz che disegna arredi da qualche anno. Nel 2003 ha infatti fondato a New York uno studio di design, il Kavitz Design Inc, con cui ha realizzato importanti progetti internazionali. Se oggi però anche Milano conoscerà il suo stile, è soprattutto grazie all’amico Starck. Che, tra l’altro è una delle design-star più attese da popolo del Fuorisalone, quello che si scatenerà in questi giorni per le vie della città. Dal centro alla periferia, Milano si trasforma in un grande contenitore di party «diffusi» e vie in festa, mostre e presentazioni che aprono le porte per cocktail ed eventi. Tutto all’insegna del design.
Zone calde, il centro storico, Montenapo in pole position, con decine di boutique aperte e un allestimento che ripercorre la storia del design. Zona Tortona che si trasforma in area pedonale con musei pop up come il Temporary Design Museum. Zona Lambrate con gallerie e bar temporanei. Brera che venerdì 20 si illumina fino a mezzanotte per la notte bianca del design. E Porta Venezia, dove il design incontra lo stile Liberty.
Oltre 400 gli eventi concentrati in 5 giorni. E i più attesi della settimana sono proprio loro: architetti e designer blasonati. Come Aldo Cibic, Patricia Urquiola, Italo Rota, Karim Rashid, Ross Lovegrove, e Isao Hosoe: immortalati per il libro e per la mostra «Hogan Future Roots», molti di loro saranno al party di inaugurazione domani sera in Triennale. O come Ingo Maurer che insieme a Borek Sipek stasera festeggia i nuovi progetti allo spazio Krizia di via Manin. O Fabio Novembre, ieri a Palazzo Bagatti Valsecchi per l’opening della mostra The White Collection, lo rivedremo in molti altri eventi, come una delle star più richieste di questo Fuorisalone: Oki Sato, il guru del design made in Japan, cofondatore dello Studio Nendo, che festeggia i suoi primi 10 anni con diversi appuntamenti, fra i quali la mostra Trial and Error a Palazzo Visconti. Tom Dixon è invece atteso al Museo della Scienza, con la mostra Luminosity. Stessa location, giovedì 19, per il party in onore del nuovo libro sui migliori talenti internazionali del design curato e presentato da Ginevra Elkann con Stefanel. Attese molte celebrità internazionali. Mentre da Visionnaire, sempre giovedì, Samuele Mazza festeggia le nuove collezioni con Belen, Eva Riccobono, Aida Yespica e molti altri volti fashion. Fra i party più cool, quello di Bikkembergs, che domani presenta la sua prima bici in carbonio nello store di via Manzoni. Tanti invece gli eventi open, con dj set o concerti dal vivo, come quelli proposti da Interni Legacy in Statale, o dedicati all’ecologia come quelli della Stazione Garibaldi, che diventa un angolo green.

Certo è che in questi giorni ci si potrà anche rilassare a bordo di una bici griffata come quelle animalier che Dolce & Gabbana lancia sabato, o assaggiando un manicaretto preparato dagli chef stellati coinvolti da Zona Tortona in uno dei punti di ristoro sparsi per il quartiere. Sperando che poi, da settimana prossima, a Milano rimanga (almeno) un po’ di colore.

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