L'eterna poesia di tenersi per mano

L'eterna poesia di tenersi per mano

Teniamoci per mano, per tutta la vita. Il gesto più quietamente romantico non passa mai di moda, anzi sempre più di frequente si osservano in giro per la città coppie di una certa età passeggiare allacciati in quel piccolo gesto che rende due corpi uno solo, per cui «è bello che dove finiscono le mie dita debbano in qualche modo incominciare le tue dita». Nella canzone di Fabrizio De André da cui abbiamo traslato la frase, Amico fragile, si parlava di una chitarra ma non fa niente, alla fine sono sempre corde da far vibrare.

Non cinematografico come un bacio, non televisivo come un abbraccio, non drammatico come una litigata (conosciamo gente che si ama così), non sputtanato come un cuore in un messaggio, tenersi per mano è la vera polizza sulla vita dell'amore, una rata molto piccola da pagare quotidianamente per un massimale molto alto.

Che poi, fateci caso, le coppie che si tengono per mano sono di solito o molto giovani o molto anziane, perché il tenersi per mano è un gesto ingenuo, da absolute beginner o da veterani della guerra dell'amore. Un po' come lo stretching dell'amore, chi lo fa all'inizio e chi lo fa alla fine, mai durante. E fate caso anche a questo, che coloro che si tengono per mano di solito stanno in silenzio, un po' perché quando si parla si gesticola ed è difficile tenere una mano immobile, ma molto perché è un gesto che basta a se stesso, che non chiede altre forme di comunicazione. Quando si tiene per mano qualcuno lo si indossa, lo si esibisce ma come si fa non con un cappotto sgargiante, semmai come un piccolo particolare, un accessorio di quelli che rendono qualcuno davvero chic.

E, infine, fate caso anche a questo: tenersi per mano è un gesto prettamente metropolitano, forse perché a una certa età diventa quasi scandaloso, rivoluzionario e nella città si è naturalmente più provocatori, si diventa manifesti viventi di un sentimento. In provincia tutti ti conoscono, e si è anche più naturalmente contegnosi. Invece è dentro il traffico, sul tram, che bisogna avere il coraggio del proprio amore di lungo corso.

Qualche settimana fa a Barcellona ci è capitato di vedere dentro il vagone di un metrò due signori che avranno avuto ottant'anni, tenersi per mano per fare di due debolezze una forza. Eravamo seduti, abbiamo ceduto loro il posto, hanno rifiutato perché il posto era uno e loro due, anche se quasi non si notava.

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