Lettera di Bossetti dal carcere: "Dio sa che non c'entro nulla"

La missiva del muratore, accusato della morte di Yara Gambirasio, mostrata in tv

Lettera di Bossetti dal carcere: "Dio sa che non c'entro nulla"

Torna a farsi sentire Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dal giugno dell'anno scorso con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. Stavolta lancia un appello, scrivendo una lettera che viene resa nota dal suo avvocato, Claudio Salvagni, e mostrata in tv a "La Vita in diretta" (Rai1). Bossetti reclama ancora una volta la propria innocenza: "Questo chiedo a Dio di regalo per il 2015 e nient’altro di più, la mia libertà rivoglio, perché Dio ha visto e sa come sono andate le cose, sa che io non c’entro in questo caso. E allora, se veramente esiste, perché non aiuta gli inquirenti a capire? La promessa che ho fatto a mia moglie prima di sposarmi è quella di stare insieme per tutta la vita accanto a lei e non quella di farla finita in un maledetto carcere".

538em;">La lettera è scritta a mano con una penna di colore nero, le frasi più importanti sono sottolineate. "Per il 2015 rivoglio solo la mia libertà", è l'auspicio di Bossetti.

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