Ci mancavano solo gli esperti. Non bastava la scuola che fin dall'asilo ci butta giù dal letto alle 7. Persino prima se, come me, si ha la fortuna-sfortuna di vivere in provincia e frequentare il liceo in città. Non bastava il lavoro che alle 8 ti vuole già operativo alla scrivania. Ora uno studio dell'università di Toronto rivela che svegliarsi presto rende più felici. Mi piacerebbe sapere su chi hanno condotto i loro esperimenti.
I miei colleghi lo sanno: quando c'è da stabilire i turni in redazione, io non ho problemi a fare la cosidetta "lunga" (quello che va dalle 15 alle 22). E se mio malgrado mi tocca entrare alle 8 sono uno zombie, a volte anche irascibile, altro che più felice. Da sempre credo nella teoria dei gufi e delle allodole. Gli esseri umani non sono tutti uguali, ma c'è chi ha bisogno di poche ore di sonno e al mattino presto è pronto e pimpante (le allodole, appunto) e chi carbura solo nel pomeriggio e tira tranquillamente le 3 di notte senza aver sonno (i gufi). Secondo un altro studio sarebbe l'ora di nascita a determinare il bioritmo di ognuno.
"Il mattino ha l'oro in bocca", "chi dorme non piglia pesci". La cultura popolare è piena di detti e motti che invitano a svegliarsi presto. Ma non dobbiamo dimenticare che quella italiana è una società che affonda le radici nella cultura contadina, legata ai ritmi delle stagioni. Oggi l'economia è cambiata e non è più indispensabile iniziare a lavorare presto. Anzi, con internet gli orari quasi non esistono più. Operazioni bancarie, acquisti, persino la spesa di tutti i giorni. Tutto si può comprare online. E volendo anche di notte.
Al di là degli studi più o meno scientifici, è un dato di fatto che i "dormiglioni" hanno difficoltà ad addormentarsi. E non perché si svegliano tardi, lo dico per esperienza diretta, ma perché spesso a mezzanotte o alle 2 si è ancora attivi. Non c'è nulla di più frustrante di mettersi a letto e non riuscire a "spegnere il cervello".
Senza considerare i piccoli piaceri della vita da gufi: starsene sotto al piumone mentre fuori piove, svegliarsi da soli, senza l'orrendo trillo della sveglia, iniziare la giornata con calma, magari con una colazione a letto.
E poi come è bello, almeno per chi fa un mestiere come il mio, lavorare di notte, quando non ci sono rumori, telefoni che squillano, email urgenti a cui rispondere...Finita l'università ho dovuto imparare a far convivere i miei ritmi con quelli della "gente normale", ma non c'è studio che possa convincermi che alzarmi presto sia un'opportunità: un gufo non può diventare allodola.
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