Sono giorni caldi per le nomine Rai. Il consiglio dei Ministri, a quanto si apprende, ha dato via libera alle nomine di Carlo Fuortes e Marinella Soldi per i vertici Rai. Così hanno riferito fonti governative. Carlo Fuortes e Marinella Soldi sono i nomi proposti da Mario Draghi e Daniele Franco, rispettivamente come amministratore delegato e come presidente Rai. Nessun incarico per esponenti di Fratelli d'Italia, unico partito d'opposizione, che per la prima volta non avrà un ruolo nel Cda della tv di Stato.
Carlo Fuortes è un manager ed economista della cultura Marinella Soldi è una manager con lunga esperienza nel campo televisivo. Carlo Fuortes è un personaggio legato all'ambiente Pd romano e in particolare a Walter Veltroni, una scelta che ha scatenato la rabbia della Lega in prima istanza. Forti anche le istanze di Giorgia Meloni, che come leader dell'opposizione ha lamentato scarsa considerazione da parte degli altri partiti. Tradizionalmente, infatti, all'opposizione spetta un ruolo primario nel Cda come garante della pluralità.
"Mi dispiace che le massime cariche dello Stato non siano intervenute, a cominciare da Mattarella, per impedire un vulnus del genere, c'è una violazione senza precedenti delle più banali norme del pluralismo", ha dichiarato Giorgia Meloni. Il leader di Fratelli d'Italia, ha proseguito: "Le contestazioni mosse a Ungheria e Polonia dalla Ue sono sul tema della libertà di informazione, allora mi chiedo cosa pensi la commissione Ue di quanto sta accadendo". Giorgia Meloni ha aggiunto, a margine di un incontro a Pescara relativo al suo: "I partiti hanno deciso una cosa senza precedenti, che l'unica opposizione che il principale partito italiano, secondo le stime, venga escluso dal servizio pubblico, è una cosa scandalosa". La leader di Fratelli d'Italia, ha concluso: "Andremo sull'Aventino? Io continuo a fare il mio lavoro, la crescita e la libertà di FdI viene molto temuta".
I co-presidenti del gruppo Ecr, Ryszard Legutko e Raffaele Fitto, hanno commentato: "Le nomine per il rinnovo del Cda della Rai effettuate dal Governo e dal Parlamento rappresentano un grave e pericoloso precedente nella scelta dei vertici della tv pubblica. Non è stato in alcun modo garantito il pluralismo che è alla base del funzionamento del sistema democratico". I due hanno aggiunto: "Tutto questo aggravato ancor di più dal fatto che l'unico partito di opposizione non solo non ha alcun membro nel Cda Rai, ma neanche la presidenza della Commissione parlamentare di vigilanza RAI".
Hanno annunciato "un'interrogazione scritta per sollecitare l'intervento della Commissione europea".
Chiedendo "se non ritiene che tutto ciò possa rappresentare una violazione del diritto al pluralismo, alla libertà dei media e dei mezzi d'informazione, e in tal caso quali azioni intende intraprendere nei confronti del governo italiano al fine di colmare questo vulnus democratico".Le aspettative di Ryszard Legutko e Raffaele Fitto, sono che "da parte della Commissione europea, analoga solerzia nel garantire le opposizioni dimostrata in altri Paesi".
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