Cronache

Immigrati, Maroni: "Meno soldi a chi li accoglie". Ma i sindaci si ribellano

Il governatore della Lombardia: "Fronte comune con Toti e Zaia contro gli arrivi". E spunta la diffida ai prefetti

Immigrati, Maroni:  "Meno soldi a chi li accoglie". Ma i sindaci si ribellano

In Libia ci sono "tra 450.000 e 500.000 migranti" che attendono il momento di prendere il largo su carrette del mare alla volta dell’Europa. È quanto rivela il britannico Guardian citando il capitano di vascello Nick Cooke-Priest, comandante della Hms Bulwark, la grande nave d’assalto anfibio della Royal Navy impegnata nell’opera di salvataggio nel Mediterraneo. Il comandante dell’unita racconta anche, trattenendo a stento l’ira, che molti dei sopravvissuti hanno rivelato che i trafficanti hanno detto loro di rovesciare la barca e a gettarsi in acqua non appena avvistano una nave da guerra, certi così di esseri salvati. Anche se poi molti non sano nuotare e affogano.

Intanto sull'emergenza immigrazione è scontro tra i governatori e i prefetti. Roberto Maroni ha deciso di diffidare i prefetti per qualunque iniziativa che possa portare migranti in Lombardia. "Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza",ha spiegato il presidente. "Nei prossimi giorni - ha aggiunto Maroni - voglio incontrare Toti e Zaia per fare fronte comune e assumere iniziative comuni, come diffidare i prefetti e dire ai sindaci delle nostre regioni
che se accolgono in clandestini e violano le norme non avranno più i contributi regionali".

Le parole di Maroni hanno creato parecchie polemiche. Al governatore ha risposto Piero Fassino: "Non è nei poteri di un presidente di Regione decidere quale politica di accoglienza di profughi persegue il nostro paese. Tanto meno è accettabile che si minaccino in modo ritorsivo, e illegalmente, riduzioni di risorse ai comuni che ospitano profughi. Mi auguro che il presidente Maroni si renda conto della insostenibilità delle sue dichiarazioni".

E all'attaco di Maroni va anche Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano: "Maroni è un pagliaccio. Il suo annuncio arriva dopo che, nell’ordine: 1) nel 2011 da Ministro dell’Interno ha distribuito decine di migliaia di richiedenti asilo (cioè quelli che lui oggi chiama "clandestini") proprio presso i Comuni 2) come Presidente di Regione in questi anni se ne è bellamente fregato 3) Parla di tagliare trasferimenti ai Comuni annunciando qualcosa che non può nemmeno fare.

O meglio: non così, visto, che spesso, effettivamente, Regione ha evitato di aiutare le città proprio in relazione, che so, ai disabili o ai poveri lombardi".

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