La lite sui gay fa discutere e il silenzio fa audience

Ballando con le stelle un tempo era uno show delizioso, garbato, che faceva parlare di sé per la bravura dei concorrenti

La lite sui gay fa discutere e il silenzio fa audience

Ma dài, per favore, tornate a ballare e basta... Piantatela con queste polemiche create a tavolino per sollevare polveroni, questioni, dibattiti pro e anti gay degni di argomentazioni ben più elevate. Ballando con le stelle un tempo era uno show delizioso, garbato, che faceva parlare di sé per la bravura dei concorrenti, la sfida, la fatica, il sudore, la voglia di migliorarsi. Da un po' di anni lo si è voluto contaminare con l'ingresso di personaggi particolari, esperimenti sociologici o «baruffe tra primedonne» come quella tra Selvaggia Lucarelli e Alba Parietti. Il tutto fatto passare sotto l'etichetta dell'«aderenza alla realtà», come sostiene la conduttrice Milly Carlucci, quando è semplicemente ricerca di un'audience più alta.

Quest'anno, assente nel cast la battagliera Parietti, ci si è inventati la coppia di ballerini uomini: lo stylist Giovanni Ciacci, gay dichiarato, e il maestro di danza Raimondo Todaro, etero. Ovviamente le polemiche, e la conseguente attenzione intorno al programma di Raiuno, con un fiume di tweet e post sui social, sono partite all'istante. Con i paladini difensori delle famiglie come Mario Adinolfi che gridano allo scandalo e, sul fronte opposto, le reazioni indignate di chi denuncia l'omofobia. I due ballerini, tra l'altro, per limitare le discussioni, si cimentano nel boogie o nel charleston in modo da sfiorarsi il meno possibile. Sabato sera, nella seconda puntata, il coup de théâtre di Ivan Zazzaroni, uno dei giurati. Che ha fatto? Si è rifiutato di dare un voto alla coppia perché secondo lui è «fuori contesto». Opinione legittima visto che finora, in quello show, si sono viste solo coppie tradizionali uomo-donna ed espressa evidentemente senza pregiudizi. Figuratevi le accuse che gli sono piovute addosso in puntata dai colleghi giudici e nelle ore successive... Pure il neodeputato del Pd Tommaso Cerno ha stigmatizzato la scelta di Zazzaroni parlando di «omofobia senza giustificazioni» e temendo «un'aria di ballo a destra in Rai». Ma che credete? Che Zazzaroni si sia ficcato in questo turbinio per il desiderio di difendere la purezza del ballo o della coppia creata da Dio? Ma figuriamoci. In questi giorni si parlerà tantissimo anche di lui, oltre che di Ciacci e di Todaro. Fa parte del gioco. Tutto scritto a tavolino. E a che cosa serve tutto ciò? Ad arrivare almeno al 20% di share, a non farsi sotterrare dalla concorrenza di C'è posta per te, che raggiunge il 27% tenendo addirittura per dieci minuti il pubblico in studio in assoluto silenzio mentre la De Filippi dietro le quinte (senza che si senta il dialogo) cerca di convincere un ospite ad aprire la busta e parlare con la sua mamma.

Una situazione surreale che forse non si era mai vista in tv. Comunque, state certi, i numerini Auditel non c'entrano nulla con la difesa delle libertà sessuali di ogni cittadino nonché di qualsiasi concorrente di uno show...

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