Parà della Folgore e di Casapound pestato con la moglie incinta

In quattro incappucciati bastonano militante di destra. La moglie incinta era in auto: "Tanto verrà un figlio fascista". Poi spaccano i vetri

Parà della Folgore e di Casapound pestato con la moglie incinta

Ennessima aggressione a un membro di CasaPound Italia. A farne le spese stavolta è un militare della Folgore, un parà di stanza al 185° Reggimento Acquisizione Obiettivi dell'Esercito. Stanotte, a Livorno, l'uomo è stato aggredito da quattro persone armate di bastoni che poi si sono avventate sulla moglie incinta barricata in auto.

L'aggressione

Il film è sempre lo stesso: cappucci alzati a coprire il volto e bastoni alla mano. Il racconto della violenza, fatto la donna agli altri militanti livornesi, è la trama di lunghi momenti di paura. Sono le 4 di notte. Il giovane parcheggia l'auto vicino alle plance dei manifesti elettorali e ne vede alcuni di CasaPound strappati. L'idea è quella di uscire dalla macchina e riattaccarli. Appena scende, il raid: gli aggressori al grido "fasci di merda" lo circondano e lo colpiscono a bastonate, poi si accaniscono sulla compagna rimasta in auto. L'uomo sanguinante a terra prova a difenderla: "Lasciatela stare, è incinta". I violenti rispondono: "Tanto verrà un figlio fascista" e colpiscono i finestrini dell'auto con le mazze.

La donna è illesa, ma ancora sotto choc. Ha descritto ai carabinieri i particolari dell'accaduto. Il militante invece è stato condotto all'ospedale in codice rosso e i medici gli avevano prospettato la possibilità di perdere l'uso dell'occhio. Dimesso con 30 giorni di prognosi dall'ospedale di Livorno, dovrà essere sottoposto a una risonanza tra due giorni per un ulteriore controllo. Ha riportato la frattura del setto nasale e ecchimosi in tutto il corpo per le bastonate.

Secondo CasaPound "non ci sono dubbi" che si tratti di una aggressione "antifascista". In fondo sembra una vicenda fotocopia a quella registrata oltre una settimana fa a Palermo, quando il segretario regionale di Forza Nuova Massimo Ursino è stato legato e picchiato da membri di un centro sociale della zona. Eugenio Palazzini, responsabile regionale di CasaPound in Toscana, contattato telefonicamente da IlGiornale.it conferma gli avvenimenti. "Il ragazzo è stato aggredito ieri notte in viale Garibaldi a Livorno. Stava tornando a casa quando ha notato dei cartelloni elettorali staccati. È sceso dal veicolo, lasciando la compagna incinta in auto, ed è stato pestato da 4 persone incappucciate e armate di bastone". Palazzini spiega che "È stata sporta denuncia e sul luogo sono presenti le forze dell'ordine".

Di Stefano: "Vigliacchi"

"Al nostro militante gravemente ferito, va la più totale solidarietà e vicinanza del movimento", ha scritto il candidato premier per CasaPound, Simone Di Stefano, che parla di "gesti viliacchi". Poi l'affondo contro il ministro Minniti: "È incredibile quello che sta accadendo in Italia.

Mentre le più alte cariche dello Stato vanno manifestando e lanciano allarmi sul sedicente pericolo fascista, gli antifascisti lanciano caccie all’uomo, rivendicano con orgoglio brutali pestaggi, aggrediscono e insultano le forze dell’ordine nella totale impunità".

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