Coronavirus

La lettera della Moratti: "I vaccini in base al Pil" Il conta-malati va in tilt

Il sistema di biosorveglianza si è bloccato impedendo ai sindaci di controllare l’andamento dell’epidemia nei comuni

La lettera della Moratti: "I vaccini in base al Pil" Il conta-malati va in tilt

Un altro problema per la Lombardia, dove il sistema di biosorveglianza si è bloccato creando non pochi problemi ai sindaci dei vari comuni sparsi nella regione del nord. Si tratta dello strumento di aggiornamento che aiuta i sindaci a monitorare e attivare azioni efficaci a supporto della popolazione colpita da Sars-CoV-2, come per esempio le quarantene.

In tilt il cruscotto della Lombardia

Ma, a partire da mercoledì 13 gennaio, sembra che il sistema sia andato in tilt, mostrando un'evidente distribuzione di dati errati sul territorio lombardo. Questo sistema dovrebbe occuparsi di registrare il profilo Covid di qualunque cittadino, e i primi cittadini, accedendovi, possono vedere e contare i positivi. Nell’ultima settimana però il cruscotto, come viene chiamato dagli addetti ai lavori, sarebbe andato in tilt senza aggiornare gli ultimi dati. Già in passato aveva registrato qualche problema di lentezza, ma mai così evidente. Sembra proprio essersi fermato. Da quanto emerso, nel conteggiuo rientrerebbero soggetti che già sono risultati negativi e quindi guariti dal coronavirus.

A rendersi conto di quanto stava accadendo è stato il sindaco di Peschiera Borromeo, Caterina Molinari, che attraverso una comunicazione ufficiale ha comunicato il problema al Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, ad Ats Milano Città Metropolitana e alla Prefettura di Milano. Il primo cittadino ha sottolineato che tutti i pazienti inseriti in elenco nel sistema risultano “infetti-positivi”, a eccezione di quelli che compaiono come “segnalati attivi/chiusi”. Nel territorio di Peschiera Borromeo risulterebbe così un numero troppo alto di positivi rispetto al numero di residenti. Come riportato dal Corriere, vi sarebbe stato un incremento del 5%, con 1.200 positivi su 24mila abitanti. “Da mercoledì 13, l’unico strumento che ci consente di monitorare e attivare azioni efficacia sopporto della popolazione non funziona. Mostra una situazione errata e non attendibile” ha avvertito il sindaco.

Diversi Comuni interessati

Come si legge nel comunicato stampa: “Il Sindaco Molinari ha evidenziato nella sua comunicazione, che tutti i pazienti inseriti in elenco nel sistema risultano “INFETTI – POSITIVI” ad esclusione di quelli inseriti come “SEGNALATI ATTIVI/CHIUSI”, con il risultato, chiaramente non attendibile, che ad oggi nel territorio di Peschiera Borromeo risulterebbe un numero eccessivamente alto di positivi rispetto a quello degli abitanti. Nello specifico, tutti i pazienti inseriti da settembre in elenco, anche quelli guariti o negativizzatisi, sono tornati ad essere computati come infetti”. Da qui, è stato chiesto un intervento immediato per cercare di risolvere il problema che crea notevoli disagi alle autorità sanitarie locali.

Al momento però nessuna risposta sarebbe ancora arrivata né dalla Regione né da Ats. Il guasto del sistema non sarebbe solo circoscritto a Peschiera Borromeo, ma anche i sindaci di Segrate, di Cornaredo, di Buccinasco, Carpiano, e altri comuni hanno fatto notare le irregolarità. Il dubbio che sia stato proprio questo guasto al cruscotto a far rientrare la Lombardia nella zona rossa è lecito.

Moratti: “Ripartizione vaccini anche in base al Pil”

Il neo assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha inviato una lettera al commissario straordinario Domenico Arcuri con la richiesta che nella ripartizione delle dosi di vaccino vengano presi in considerazione 4 parametri: Pil, mobilità, densità abitativa e zone più colpite dal virus. La Moratti ha anche tenuto a sottolineare che l’assessorato punterà sui vaccini per mettere fine all’epidemia da coronavirus ma che non verranno dimenticate le altre patologie.

Nell’assegnazione delle scorte di vaccino alle regioni, la Lombardia chiede che vengano considerati non solo i parametri sanitari ma anche quelli economici. E che siano particolarmente considerate le regioni con maggiore mobilità, più densamente popolate, più colpite dal Covid e che contribuiscono maggiormente al Pil. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha spiegato in conferenza stampa che “la vicepresidente Moratti sui criteri di assegnazione dei vaccini ha chiesto una serie di integrazioni che mi sembrano estremamente coerenti e logiche e ascolteremo cosa ne pensa Arcuri”. Il commissario non ha ancora risposto alla richiesta inviatagli.

La richiesta non è piaciuta ai 5Stelle

La proposta non è stata presa bene da Massimo De Rosa, capogruppo del M5S che ha tenuto a dire:“Questo merita una discussione immediata in Consiglio: i criteri elencati al momento ci sembrano discutibili se non discriminatori. Come riportato dal Corriere, in questo momento la Lombardia ha ricevuto il maggior numero di dosi di vaccino anti-Covid, ma è anche una delle regioni che verrà colpita dal taglio delle forniture annunciato dall’azienda produttrice Pfizer-Biontech. Nei prossimi giorni infatti la regione in questione riceverà 25mila dosi di vaccino in meno rispetto a quanto inizialmente annunciato.

Per far sì che coloro che hanno già ricevuto la prima dose possano avere anche la seconda, le strutture ospedaliere dovranno quindi rallentare le vaccinazioni.

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