Cronache

Da lunedì nuovi colori per le Regioni: ecco come si muove il Covid

Calano i contagi in Lombardia ma la pressione sugli ospedali resta elevata. Da lunedì anche Valle d'Aosta e Calabria potrebbero cambiare colore

Da lunedì nuovi colori per le Regioni: ecco come si muove il Covid

Una cosa è certa: la Pasqua sarà blindata per tutti. Tuttavia, da lunedì 29 marzo, la cartina dell'Italia potrebbe ancora una volta cambiare colore. L'andamento dell'epidemia, così come ben ricorda l'Huffington Post, conferma numeri da zona rossa per Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e per la Provincia Autonoma di Trento. Nella fascia di rischio più alta, dalla prossima settima, potrebbero entrare anche Calabria e Valle d’Aosta, ora in arancione. A rischio anche la Toscana che oscilla sulla soglia limite dei 250 casi ogni 100.000 abitanti e ha un tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva del 40% (il limite è fissato al 30%). Si parla di "cauto ottimismo" per il Lazio dove l’Rt leggermente superiore a 1 e l’incidenza poco sopra ai 200 casi ogni 100.000 abitanti.

La Lombardia non cambia fascia

La Lombardia resta in zona rossa nonostante l'indice Rt sia nettamente calato rispetto alle settimane precedenti. Il pronostico, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, non prevede alcun "cambio di colorazione" seppur i dati attuali suggeriscano un passaggio in fascia arancione nei giorni antecedenti alla Pasqua e gialla in quelli successivi. Al netto di eventuali cambi di rotta, quando venerdì si riunirà la cabina di regia per i consuetudinari report di aggiornamento sull'epidemia da consegnare al ministro Roberto Speranza, è probabile che la situazione resterà pressoché invariata. La condotta prudenziale adottata da Mario Draghi e la pressione sulle strutture ospedaliere, che resta ancora alta, potrebbe frenare il "via libera".

Superate le trentamila vittime in Lombardia

Sono 4.282 i nuovi positivi in Lombardia, dove i decessi delle ultime 24 ore (110) portano il totale complessivo delle vittime, dall'inizio pandemia a quota 30.085. Aumentano di 9 i ricoverati in terapia intensiva (totale regionale 845) e di 13 quelli ricoverati nei reparti Covid (7.178). I guariti/dimessi sono oggi 2.256 in più di ieri, per un numero complessivo di 577.693, di cui 5.778 dimessi e 571.915 guariti.

Sono i dati riferiti dal consueto bollettino sulla situazione epidemiologica diffuso da Palazzo Lombardia, nel quale si precisa che sui tamponi effettuati (59.626) 39.623 sono molecolari e 20.003 antigenici (7.822.337, in totale). Oggi il il tasso di positività scende da 7,7% di ieri al 7,1% di oggi. Ieri, nella giornata di martedì 23 marzo, i casi Covid erano 3.643 con 99 decessi. Oggi la provincia più colpita è quella di Milano, con 1.062 positivi al coronavirus, di cui 401 a Milano città. Nelle altre province lombarde i casi sono a Bergamo: 240; Brescia: 790; Como: 279; Cremona: 195; Lecco: 92 Lodi: 60; Mantova: 199; Monza e Brianza: 301; Pavia: 357; Sondrio: 88; Varese: 495.

Calano i contagi

La buona notizia è che, nonostante il virus continui a picchiare duro, i casi di infezione sono in netta diminuzione con solo 4mila nuovi positivi nella giornata odierna. Una battuta d'arresto significativa dopo il lungo periodo da "bollino rosso". Cala l'indice Rt e la curva epidemiologica s'inclina al ribasso in tutte le province lombarde. Brescia, culla dei contagi nelle ultime settimane, ora fa segnare lo 0.83. Rt appena sopra il valore 1 a Sondrio, Mantova, Cremona e Lodi. Milano si ferma ad un incoraggiantissimo 0.95, segno che le misure adottate stanno dando buoni frutti.

Perché la Lombardia resta in fascia rossa

Allo stato attuale dei fatti, i numeri suggeriscono un "passaggio di fascia" ma, come ben abbiamo imparato in questi mesi, i parametri da tenere d'occhio sono molteplici. In primo luogo, la Lombardia viene da un recente passato di numeri da massimo stato di allerta e ogni passo falso potrebbe costare caro. In secondo luogo, resta ancora elevata l'incidenza dei casi di infezione. La media regionale, per quanto in lieve calo, è a 299, per la prima volta però sotto il tetto psicologico di 300. Brescia (435) e Mantova (390), dove si registrano i dati più alti, sono comunque in calo, intorno al 15 per cento.

La pressione nei reparti Covid

Altro non trascurabile dettaglio riguarda la pressione sulle strutture ospedaliere che, nonostante il calo significativo dei ricoveri nelle ultime 24 ore, resta comunque elevata. Le previsioni di Agenas, aggiornati al 23 marzo, risulta che il tasso di occupazione dei reparti, sia ordinari che delle terapie intensive, è molto oltre la soglia critica: 53% per i ricoveri ordinari (limite fissato al 40%), 59% per le terapie intensive (limite fissato al 30%). "Siamo in zona rossa fino a Pasqua, in questo momento abbiamo una stabilità dell'Rt ma non abbiamo elementi per poter dire che torniamo indietro in zona arancione", ha detto questa mattina il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, nel corso di un'audizione alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale lombardo.

Il dato delle ospedalizzazioni potrebbe variare la prossima settimana, di pari passo con la progressione al ribasso dei contagi.

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