Coronavirus

La curva dei contagi rallenta e ora si spera nell'arancione

Pregliasco: "Calo del 7% rispetto alla settimana scorsa". Ma terapie intensive e reparti ancora sotto pressione

La curva dei contagi rallenta e ora si spera nell'arancione

La circolazione del virus continua a rimanere alta, tanto che ieri si sono registrati 4.003 i nuovi casi e 90 decessi. Su 46.150 tamponi effettuati il tasso di positività si attesta sull'8,6 per cento. Tra il 10 e il 16 marzo il tasso di diffusione erano di 955 positivi su 100mila abitanti, mentre l'occupazione dei posti letto nelle terapia intensive era del 50 per cento. Ieri si contavano 806 ricoveri in rianimazione contro i 791 di sabato (+15), negli altri reparti 7.732 letti occupati «contro» i 7.682 di sabato.

Dati che, seppur ancora allarmanti, fotografano un miglioramento della situazione rispetto alla settimana scorsa: lunedì 15 i nuovi casi erano il 10,1 per cento dei tamponi effettuati, mentre venerdì si contavano 5.518 positivi, pari all'8,4 per cento (venerdì 12 registrati 6.262 positivi, pari al 10,4 per cento).

Segnali che lasciano intravedere un allentamento della morsa di questa terza ondata. «Osserviamo un tasso di decrescita del 7 per cento della diffusione dei contagi nella settimana trascorsa rispetto a quella precedente - spiega Fabrizio Pregliasco, membro del Cts lombardo e docente di Igiene generale e applicata all'Università degli Studi -. Sembra quindi, anche se bisogna usare le cautele del caso, che l'onda stia rallentando la velocità di crescita e che si sia arrivati al cosiddetto plateau, ovvero l'assestamento della curva pandemica-. Abbiamo registrato complessivamente 1500 casi in meno rispetto a settimana scorsa, dato che ci fa ben sperare - spiega il virologo -, così si registra una minore diffusione dei contagi tra il personale sanitario e gli ottantenni grazie ai vaccini. Potremo vedere concretamente la discesa della curva - avverte il virologo - tra due settimane».

Anche Maria Rita Gismondo, responsabile dell'Unità di Microbiologia clinica all'Asst Fatebenefratelli-Sacco parla di «plateau»: «Dal nostro punto di osservazione, già la scorsa settimana abbiamo registrato una percentuale di crescita dei casi leggermente inferiore rispetto alla settimana dall'8 al 14 marzo. La zona arancione? Se la situazione si confermerà su tutta la regione potremo pensare a un cambio di fascia. Un elemento che gioca a favore è certamente il clima - spiega Gismondo -: andando verso temperature più miti ci aspettiamo una diminuzione delle patologie respiratorie, parallelamente al prosieguo della campagna vaccinale».

Lo spiraglio per un allentamento delle misure, stabilite per la Lombardia dall'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza il 12 marzo in vigore per quindici giorni, si fa più concreto: domani in Regione arriveranno i primi dati dell'Iss che consentiranno di avere un quadro complessivo più aggiornato. Il dato significativo rimane comunque l'incidenza dei contagi su 100mila abitanti, che deve essere sotto la soglia dei 250 per consentire un passaggio di fascia.

Per quanto riguarda i vaccini, ieri le Asst hanno proseguito con la campagna: al 18 di marzo risultavano vaccinati complessivamente 297.988 over 80 (tra I e II dose), 54.402 insegnanti, 243.698 under 80, per un totale di 596.

088 lombardi.

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