Coronavirus

"La curva potrebbe risalire..." Ecco lo scenario sui numeri

Non c'è pace per la Lombardia, appena diventata zona arancione. I dati epidemiologigi migliorano ma gli esperti sono preoccupati dal rischio "liberi tutti"

"La curva potrebbe risalire..." Ecco lo scenario sui numeri

Neanche il tempo di godersi il progressivo calo dei contagi, e il conseguente ritorno in zona arancione, che la Lombardia deve già fare i conti con i moniti degli esperti, preoccupati dal rischio "liberi tutti". Professori e autorità sanitarie hanno iniziato a ripetere all'unisono che sì, effettivamente i dati epidemiologici della regione lombarda sono migliorati. Ma anche che la curva può rialzarsi in ogni momento, e che molto dipenderà dal comportamento di ogni cittadino.

Perché la curva può risalire

La Lombardia, primo epicentro italiano della pandemia di coronavirus, è tornata a respirare dopo settimane complicate. Da zona rossa la regione è retrocessa in zona arancione, e mai come in questi casi una retrocessione era tanto ambita. Il motivo è semplice: in virtù del nuovo status cambiano (e si allentano) le misure restrittive anti Covid in vigore in tutto il territorio lombardo. Gli studenti delle medie tornano in classe, i negozi riaprono, è possibile spostarsi all'interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22, senza autocertificazione: queste sono solo alcune delle novità.

La situazione sanitaria, insomma, è migliorata. Ma, come sempre avviene in casi del genere, emergono da istituti accademici e laboratori giudizi di esperti che invitano i cittadini a prestare la massima attenzione. Perché tornare nel peggiore dei gironi infernali è un attimo. Lo ha spiegato al Corsera Giovanni Corrao, docente di Statistica medica all’università Bicocca: "La diffusione del virus dipende direttamente dal comportamento di ognuno di noi. Bisogna vedere cosa cambia con questo passaggio di colore, che personalmente avrei evitato. Se nel complesso riusciremo a evitare il più possibile i contatti sociali, non affronteremo una terza ondata. Ma l’avvicendamento rapido delle nuove misure non ci fa intuire qualcosa di positivo".

Dopo mesi di previsioni apocalittiche ormai i cittadini dovrebbero averlo imparato: è impossibile rilassarsi e godere di un seppur minimo miglioramento. Sul tavolo degli esperti i modelli matematici sono una sorta di spada di Damocle. Le ultime notizie dicono che la Lombardia ha raggiunto il plateau - ovvero il picco - dei ricoveri in terapia intensiva, ma non quello dei decessi.

La previsione degli esperti

Secondo il professor Corrao il passaggio della Lombardia da zona rossa ad arancione potrebbe complicare la situazione. I suoi grafici parlano chiaro: mantenendo le regole più ferree attorno a Natale, la situazione della regione sarebbe tornata ai livelli di fine maggio-inizio giugno. La regione è tuttavia diventata zona arancione e l'Rt, ovvero l'indice di contagio, adesso stimato attorno all'1 (o addirittura inferiore), "probabilmente risalirà", ha spiegato ancora Corrao. Aggiungendo una previsione non certo rosea: "Immaginando che ritorni a 1,2, già per la fine del mese di dicembre i numeri potrebbero crescere".

Capitolo ospedali. Anche qui i dati sono in miglioramento, c'è una riduzione degli accessi al Pronto soccorso. Resta da monitorare la situazione relativa alle terapie intensive. "È tuttavia evidente che il problema non è risolto. E se abbandoniamo le precauzioni, il virus riparte. Quello che manda in tilt il sistema è il picco improvviso.

Per questo faccio un appello alla responsabilità delle persone", ha dichiarato Andrea Gori, primario di Malattie infettive al Policlinico.

Commenti