Cronache

La lotta alle infiltrazioni criminali e terroristiche: ​il pool anti-immigrazione

Ogni volta che c'è uno sbarco entra in gioco il pool anti-immigrazione che ha il compito di indagare sui migranti e sulle organizzazioni che hanno alle spalle. Ecco come

La lotta alle infiltrazioni  criminali e terroristiche: ​il pool anti-immigrazione

Per far fronte all’emergenza pugliese, la Direzione distrettuale antimafia, guidata dal procuratore Cataldo Motta, ha creato il pool anti – immigrazione. Un gruppo interforze di investigatori che ha il compito di indagare sui nuovi sbarchi, individuare gli scafisti, i trafficanti di uomini e i loro eventuali legami con la criminalità locale ed internazionale. Oggi che l’allerta è alta, ha anche il compito di indagare su eventuali rischi legati all’Isis e al terrorismo internazionale.

Ogni volta che c’è uno sbarco si mette in moto un sistema complesso che parte dall’attività di soccorso compiuta dagli uomini della Capitaneria di porto di Gallipoli, guidati dal comandante Attilio Maria Daconto. E noi siamo saliti su uno dei mezzi che utilizzano, per capire come svolgono l'attività quotidiana di controllo e di intervento.

La responsabilità dell'attività di contrasto del traffico di esseri umani, come anche degli altri traffici illeciti in mare, spetta invece al Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e al Gruppo aeronavale di Taranto, che con tutti i mezzi aerei e navali a disposizione, dopo aver supportato l'attività di soccorso della guardia costiera, si occupa degli immigrati che toccano il suolo italiano.

A questo punto entra in gioco il pool anti - immigrazione di Lecce, coordinato dal sostituto procuratore della Dda Guglielmo Cataldi e guidato dal maggiore Giuseppe Dinoi del Gico (Gruppo investigazioni criminalità organizzata) della Finanza. Tutta l'attività di identificazione dei migranti, raccolta delle impronte digitali, ascolto delle loro dichiarazioni, accertamenti su eventuali cellulari o altro materiale rinvenuto sui barconi e valutazione dei rischi viene svolto dal team che è attualmente impegnato su diversi fronti. Sono numerose le indagini i corso tese a stabilire l legame tra le organizzazioni di trafficanti di uomini e il territorio, non fosse altro perché negli sbarchi più recenti sono stati arrestati uno scafista leccese e uno brindisino.

A questo gruppo interforze, costituito da Guardia di Finanza, polizia, carabinieri, Capitaneria di porto, di recente si sono aggiunti gli uomini del Ros e della Digos, proprio per far fronte all'alto rischio di infiltrazioni terroristiche. E in effetti di accertamenti in corso ce ne sono. A marzo la Procura aveva chiesto l'arresto di cinque siriani, che sui cellulari custodivano, tra l'altro, immagini sospette di guerra. La richiesta fu rigettata dal gip prima, e dal tribunale del riesame poi. E i cinque indagati sparirono. Ma le indagini nei loro confronti proseguono.

Anche perché il nuovo decreto antiterrorismo lascia più ampi spazi di azione agli investigatori su vari fronti, come quello dei tabulati telefonici dei sospettati.

Altra grossa indagine in corso è quella relativa alla Blue Sky M, il cargo moldavo che il 31 dicembre ha portato in Italia 976 persone, con i suoi 75 metri di lunghezza e 3500 tonnellate di stazza.

Su questo relitto sono saliti più volte gli investigatori del pool anti-immigrazione, che stanno ricostruendo il viaggio di dicembre e i suoi mandanti, nel tentativo di svelare l'organizzazione criminale che c'è dietro.

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