Così Chiara Ferragni riesce a "mercificare" anche la lotta Lgbt

Chiara Ferragni strizza l'occhio al mondo Lgbtq con l'ultima campagna social lanciata nel giorno di San Valentino. Ma il rischio di "mercificazione" è dietro l'angolo

Così Chiara Ferragni riesce a "mercificare" anche la lotta Lgbt

Tutto si può dire di Chiara Ferragni tranne che non sia abile e capace in quello che fa. Ogni campagna che lancia e promuove attraverso i suoi canali social è un successo assicurato, frutto di una minuziosa e accuratissima strategia di marketing e comunicazione, capace di controllare tutto ciò che è algoritmico per "cavalcare" il dibattito pubblico e intercettare preferenze e sentimenti della generazione Z. È lei, infatti, la regina indiscussa del digital marketing e dell'influencer marketing, tanto da essere diventata lei stessa un brand milionario. Una macchina da soldi praticamente perfetta. E secondo recenti ricerche, qual è una delle caratteristiche più marcate della cosiddetta generazione Z? Oltre a considerare Greta Thunberg una sorta di rivoluzionaria, è sicuramente l'essere "gender-fluid", un po' per istinto modaiolo, un po' per strizzare l'occhio al politicamente corretto imperante, d'importazione statunitense-liberal. Per molti giovani sembra proprio che maschio e femmina siano due categorie ormai superate, dal momento che il 10% afferma di non identificarsi in un genere preciso. E allora ecco che Chiara Ferragni e il suo impero di marketing e comunicazione hanno di recente lanciato la campagna social chiamata #LoveFiercely, a supporto del CIG Arcigay Milano, per celebrare l'amore egualitario. Ma cosa c'è dietro questa campagna social pro-Lgbt?

Ferragni lancia la campagna social pro-Lgbt

Come riporta l'Ansa, l'iniziativa, lanciata il giorno di San Valentino, ha come obiettivo quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle sfumature dell'amore grazie a "un racconto aperto e schietto della stessa Chiara Ferragni e di tre coppie appartenenti alla comunità LGBTQ+". "Con questa campagna, attraverso le esperienze di tre coppie che ammiro, voglio condividere cosa significa per me amare in maniera libera e fiera - spiega Chiara Ferragni -senza farsi influenzare da chi giudica ed etichetta. Ed è questo il tema che oggi mi sta a cuore e sul quale vorrei puntare l'attenzione dell'opinione pubblica, utilizzando la mia rete per arrivare a un pubblico globale". La celebrazione avviene rigorosamente via social, Instagram per la precisione, il social media preferito dai giovani insieme a TikTok, dove l'influencer più famosa d'Italia può contare su più di 25 milioni di follower, tanto che ogni suo post può valere fino a 52mila euro.

"Ho riso, ho pianto, ma soprattutto - scrive Chiara su instagram - ho imparato molto dalle storie d'amore e di vita di @loredane_tshilombo @saralapignola @mehths @chiarapierii @nickcerioni @leandroemede. Sono loro i protagonisti assoluti dell'iniziativa #LoveFiercely che ho voluto in supporto ad @cigarcigaymilano e che in questo video si raccontano. Sono loro i protagonisti, le voci, le anime belle che spero possano essere d'esempio a noi tutti e simbolo di un cambiamento radicale nella società dove voglio essere orgogliosa di vivere e crescere la mia famiglia". L'obiettivo della campagna #Lovefiercely è quello di invitare a partecipare di tutti coloro che vogliono raccontare la loro storia d'amore taggando su Instagram #chiaraferragni e #lovefiercely. Parte del denaro raccolto - non è ancora stato precisato quanto - servirà per una "buona causa", sovvenzionare l'ampliamento del progetto Scuola del CIG Arcigay Milano.

"Così mercifica la lotta Lgbt"

Il rischio - concreto - di queste campagne social condite di buoni sentimenti e frasi da Baci Perugina - con tutto il rispetto per questi ultimi - è che i messaggi che esse lanciano appaiano piuttosto freddi e calcolati. Poco "sinceri", studiati a tavolino per apparire dei buoni filantropi. Come spiega su Domani Serena Mazzini, social media manager che si occupa di comunicazione digitale per grandi brand, guardando il video promosso da Ferragni "ci si chiede esattamente queste persone chi dovrebbero rappresentare: tra content creator che collaborano con multinazionali, affermati stylist e fotografi che per hobby avevano una linea di occhiali che ha indossato Lady Gaga". Il dubbio, dunque, è che la campagna sia un "tentativo di estetizzare e de-politicizzare una battaglia sacrosanta", dato che le persone utilizzate "per lanciare questo messaggio di inclusione sono dei privilegiati della Milano bene che sembrano usciti dalla Design Week". Tutto molto "radical chic", insomma.

Peraltro, osserva, la stessa ArciGay, è stata al centro di numerose polemiche degli ultimi anni da parte della comunità Lgbt per aver "svenduto il Pride a brand che volevano utilizzare l'evento per tingersi di arcobaleno, come Coca-Cola, Amazon, TikTok, Nestlé e Just Eat," per dirne alcune. La critica sociale è compatibile con il profitto e con i grandi marchi? A forza di cavalcare gli algoritmi e i trend, ci si perde in contraddizioni che appaiono insanabili. Vale anche per Chiara Ferragni, la regina dei social. Ma il dubbio che questa campagna pro-Lgbt sia, in realtà, una mera campagna di marketing condita di politically correct, è rafforzato da altri indizi sottolineati sempre da Domani.

Sarà mica un caso che un post del "chiaraferragnibrand" del 28 gennaio 2022, che lancia la nuova collezione di occhiali da sole, abbia lo stesso sfondo, lo stesso hashtag e persino lo stesso motivo musicale del video della campagna #LoveFiercely? Oltre al fatto che sui cartelloni affissi per Milano per lanciare la medesima campagna pro-Lgbt le coppie indossino capi rigorosamente della collezione Chiara Ferragni? Marketing e fidelizzazione dei clienti. Spogliata dai buoni sentimenti, questa sembra essere #LoveFiercely.

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