Cronache

Luana e quel lavoro per il suo bimbo. Poi al morte atroce

Gli amici e colleghi di Luana piangono la morte della giovanissima operaia morta ieri mattina. La 22enne lascia un figlio di appena quattro anni

Luana e quel lavoro per il suo bimbo. Poi al morte atroce

Luana D'Orazio è morta a 22 anni per un tragico incidente sul lavoro. Quel lavoro che aveva tanto desiderato per guadagnare l'indipendenza economica dalla famiglia e assicurare un futuro sereno al suo bimbo, Donatello, venuto al mondo quando aveva non più di 17 anni. Entusiasta della vita, sempre gentile e sorridente con tutti, aveva messo nella sua esistenza una voglia di cambiamento e rinascinata già in giovanissima età. Ma il futuro le ha sbattuto la porta in faccia abbandonandola a un destino spietato, crudele. E ora, di quella giovane con gli occhi color nocciola che adorava cantare a squarciagola, non restano altro che le stories caricate sul suo profilo Instagram domenica sera e un ultimo viaggio in macchina con le amiche di sempre. Se n'è andata troppo presto.

Pistoia piange la "mamma-operaia"

Luana lavorava in una piccola ditta della manifattura tessile nel distretto di Prato, non troppo lontano dalla casa in cui viveva con i genitori, i fratelli e il figlioletto. Quando ha saputo di aver ottenuto l'impiego all'orditura di Montemurolo, circa 5 anni fa, aveva appena concluso le scuole superiori all'istituto Einaudi di Pistoia. La notizia aveva acceso ancor di più la sua voglia di vivere, certa che con il nuovo lavoro avrebbe potuto assicurare un futuro al suo bimbo, Donatello, nato poco prima della maggiore età. Perché Luana "aveva voglia di cambiamento e rinascita", ricorda un amico della giovane al Corriere della Sera. Ma non è l'unico a piangere la morte prematura della giovane quest'oggi.

Anche Le Querci, dove Luana viveva con la famiglia, è sotto choc. Non si dà pace il sindaco della piccola cittadina pistoiese per quanto è accaduto. "Oggi è un giorno di dolore per la nostra città. Pistoia — ha dichiarato al Corriere della Sera il primo cittadino Alessandro Tomasi — si stringe attorno alla famiglia di Luana, morta mentre stava facendo il suo lavoro in un’azienda tessile di Montemurlo. Il pensiero va alla madre e al padre di questa ragazza, al figlio piccolo che lascia e al fratello. In attesa degli accertamenti da parte degli inquirenti, in questo momento non ci sono parole sufficienti per commentare quanto accaduto. Resta solo — continua Tomasi — un grande senso d’ingiustizia, di rabbia e un dolore immenso davanti a simili eventi, inaccettabili, che ancora continuano ad accadere. Oggi piangiamo questa giovane vita spezzata, questa mamma che non c’è più, questa figlia che non c’è più".

Il ricordo dei colleghi

A Mentemurolo, dove Luana lavorava in una ditta che ha il suo stesso nome, è calato il gelo. Gli amici e i colleghi scuotono la testa, ancora sotto increduli per l'accaduto. Non appena appresa la notizia, il sindaco del piccolo Comune Simone Calamai si è precipitato alle porte della ditta: "Sono profondamente scosso — ha detto Calamai — e mi fa ancor più male sapere che questa ragazza era diventata da poco madre di un bambino, un pensiero che mi lascia davvero sgomento".

Il ricordo di Pieraccioni

Anche Leonardo Pieraccioni ha parlato, ricordando la giovane. "Sì, l’ho avuta come comparsa in un mio film, Se son rose, nella scena di una festa. C’erano tanti ragazzi, me la ricordo vagamente perché erano davvero tanti. Ma il ricordo di quella scena di una festa spensierata di ventenni aggiunge ancora più dolore. Perché la vita a vent’anni dovrebbe essere e continuare così, come una festa. È una notizia terribile, vista la sua età e la modalità dell’incidente. Lascia un bambino di cinque anni, non ci sono parole.

Per quanto possa servire, mando un abbraccio fortissimo alla sua famiglia".

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