Luigi e Virginia maestri di gaffe: più comici loro del capo Grillo

Il sindaco di Roma confonde siti di smaltimento rifiuti. E il leader sbaglia ponte e spara cifre a caso sul Morandi

Luigi e Virginia maestri di gaffe: più comici loro del capo Grillo

Ora è tutto chiaro. Lo hanno battuto. I grillini hanno battuto Grillo. Sono più comici di lui. Ormai da anni gli spettacoli di Beppe Grillo non fanno più il tutto esaurito. Logico: perché devo pagare un costoso biglietto per vedere uno spettacolo che va in onda costantemente, tutti i giorni, su tutte le reti, tutti i giornali e tutti i siti? Il grillismo è la politica prestata ai comici. Comici a loro insaputa, purtroppo per loro. Comici che governano, purtroppo per noi. Ne abbiamo avuto una mediatica e mastodontica rappresentazione nel corso delle ultime 48 ore. Il vicepremier Luigi Di Maio e la sindaca di Roma Virginia Raggi hanno superato loro stessi, inanellando una serie di gaffe che sembrano uscite dalla penna di un esilarante umorista.

Partiamo con ordine: sabato l'ineffabile Di Maio pubblica un video sul ponte Morandi. Senza un motivo ben preciso, così, giusto per dare un po' addosso ai Benetton. Uno sproloquio di tre minuti su Facebook, prontamente condiviso dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. E qui doveva suonare un campanello d'allarme. La condivisione di Toninelli sta a una gaffe come la denominazione di origine controllata sta al vino. Praticamente è la garanzia di una bufala. Infatti Di Maio parte subito male, affermando che Autostrade per l'Italia ha annunciato di corrispondere alla comunità genovese 500mila euro. Un piccolo errore: c'è solo uno scarto di 499,5 milioni di euro. Perché 500 sono milioni di euro e non «mila». In un'azienda privata uno che fa un errore così come minimo riceve una lettera di richiamo. Ma è solo l'inizio: poco dopo indica l'immagine di un pilone danneggiato. Ma sbaglia ponte. Non è il Morandi di Genova ma un ponte a Ripafratta, nel Pisano. Epic fail, direbbero in rete. Ma i grillini tra di loro sono molto solidali e volete che non sia subito arrivato qualcuno a fare compagnia all'improvvido ministro? Certo che sì, ci ha pensato Virginia Raggi, che ne ha combinate due da far sembrare Di Maio (quello che è riuscito a sbagliare tre congiuntivi di fila in un post, a dire che siamo fatti per il 90 per cento di acqua e a spostare Pinochet in Venezuela) uno scolaretto - ovviamente ripetente - di gaffe.

Avviso: tutto quello che state per leggere è vero e, ahinoi, non è opera di fantasia. Roma, lo sappiamo, è invasa dai rifiuti e la sindaca sabato pubblica un video per scaricare la colpa su Zingaretti. «Eccoci i cancelli sono chiusi, l'impianto è fermo - denuncia impavida come una iena -. Zingaretti ha preso in giro tutti i romani. Noi dovevamo venire qui a scaricare i nostri rifiuti. Questa è la verità». Invece no. Non è la verità, Virginia. Di Maio ha sbagliato ponte e lei ha sbagliato impianto: i cancelli alle sue spalle non sono quelli di Rida Ambiente, ad Aprilia, ma quelli di Eco Aprilia. Un impianto che non rientra nell'elenco di quelli previsti dal piano rifiuti regionale, quindi Zingaretti questa volta non c'entra un accidenti. Ma lei non ci sta. E ci riprova. Altro video, altro impianto, altri cancelli, altra gaffe. Torna ad Aprilia il giorno dopo e stavolta ce la fa, becca gli impianti giusti e riattacca con la filippica: «Buongiorno anche oggi gli impianti di smaltimento rifiuti di Rida sono chiusi e i camion non possono scaricare. Lo ripeto: l'ordinanza regionale di Zingaretti non funziona». Niente da fare. È più forte di lei.

L'impianto è chiuso perché apre lunedì, come è scritto nero su bianco nella ordinanza da lei citata. Un altro errore da bocciatura. Meglio di uno spettacolo di Grillo, no? Peccato che il biglietto lo paghino tutti gli italiani, anche quelli che non vorrebbero vederlo.

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