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Macerata, il racconto del marito di una 62enne deceduta dopo febbre

Sconvolto il coniuge della donna, spirata fra le sue braccia dopo giorni di febbre alta. La coppia aveva chiesto di fare il test del tampone, ma era stato loro risposto di aspettare: "La situazione è degenerata. Lei aveva lo sguardo fisso, non lo dimenticherò mai. Poi se n’è andata"

Macerata, il racconto del marito di una 62enne deceduta dopo febbre

Una storia straziante quella raccontata da Mario Giustozzi, cittadino residente a Macerata, che ieri mattina ha perduto l'amata moglie Sandra, deceduta dopo alcuni giorni di agonia causati da una febbre molto alta. Ancora non è chiaro se la donna fosse affetta o meno da coronavirus, in quanto il medico che l'aveva in cura aveva deciso di attendere e valutare il decorso della malattia prima di procedere con il tampone faringeo. L'uomo, distrutto dal dolore, si trova ora in quarantena, e dovrà presto sottoporsi al test.

Sconvolto per la devastante perdita, Giustozzi racconta il dramma vissuto sulle pagine de "Il Resto del Carlino", spiegando come tutto sia accaduto all'improvviso. La sua Sandra, che da anni non aveva mai avuto febbri così alte, se ne è andata in poco tempo, lasciandolo con un vuoto incolmabile. Ex commerciante di 62 anni, Sandra Rossi ha cominciato a stare poco bene durante la notte fra domenica 8 e lunedì 9 marzo scorsi. "Domenica eravamo usciti per una passeggiata. Quella notte Sandra ha iniziato a stare male. Ha avuto la febbre alta un paio di giorni, poi è passata. Ma dopo un po’ è ricomparsa, allora abbiamo avvertito il medico. Eravamo preoccupati, lei non aveva la febbre da anni. I medici, tra l’altro, in questo periodo non fanno visite a domicilio, quindi ci siamo arrangiati. Da lunedì mia moglie ha iniziato a prendere anche l’antibiotico", ricorda il marito Mario.

Di poca utilità il medico al quale la coppia si è rivolta. Fatale, forse, la scelta di attendere per effettuare il tampone faringeo. "Deve esserci più attenzione per chi si ammala in casa. Avevamo chiesto di farle il tampone, ma il medico ha detto di aspettare e provare con la tachipirina. Il pensiero andava spesso al coronavirus, avremmo voluto approfondire. Di certo non ci aspettavamo potesse morire", spiega l'uomo, con voce spezzata.

Dopo pochi giorni, invece, l'improvvisa tragedia. "Nella notte tra mercoledì e giovedì, la situazione è degenerata, faceva respiri corti e frequenti, farfugliava, ho provato a chiederle cosa si sentisse ed è riuscita a dirmi che aveva mal di testa. Aveva lo sguardo fisso. Non lo dimenticherò mai. Poi se n’è andata. È morta tra le mie braccia", racconta Giustozzi, disperato. Dopo aver passato da solo un giorno intero con il corpo senza vita della moglie, l'uomo deve ora prepararsi a darle l'addio definitivo. Dopo gli esiti degli esami effettuati dal medico legale, che confermerà o meno il decesso per Coronavirus, la salma sarà affidata al centro funerario di Macerata e si procederà con le esequie.

Una storia devastante, quella di Mario Giustozzi, che in questo momento di estremo dolore non può neppure trovare conforto nella vicinanza della figlia, che vive a Milano e non può tornare a Macerata. "Le ho detto che sono più tranquillo se resta là, adesso, è inutile spostarsi, tanto non possiamo neanche celebrare il funerale", spiega l'uomo. "Lei per consolarmi mi ha detto che almeno la mamma non è morta da sola, non è morta isolata come tutti coloro che devono andare in ospedale per il virus. Questa è la nostra unica, piccola consolazione: ho potuto tenerla tra le braccia fino alla fine".

Mario

resta dunque chiuso in casa, solo ad affrontare questo grande dolore. A breve sarà sottoposto al test del tampone faringeo. Dopo aver avuto qualche lieve linea di febbre, l'uomo si trova ora in buone condizioni di salute.

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