Cronache

Macerata, Traini condannato a 12 anni con l'aggravante razziale

Il giovane di Macerata ha chiesto scusa in aula: "Non sono razzista". Ma non è servito: accolte le richieste dell'accusa

Macerata, Traini condannato a 12 anni con l'aggravante razziale

Alla fine lo hanno condannato. Luca Traini dovrà scontare 12 anni di carcere dopo quanto successo a Macerata. I giudici della corte d'assise di Macerata, dopo una camera di consiglio durata meno di 2 ore, hanno infatti accettato la richiesta del procuratore, compresa l’aggravante per odio razziale. A nulla sono servite le cinque pagine di dichiarazioni spontanee lette questa mattina durante l’udienza. Traini si era scusato, aveva ammesso di “aver sbagliato”.

Traini è il ragazzo che il 3 febbraio scorso, dopo aver ascoltato la notizia della morte di Pamela Mastropietro, decise di prendere la sua pistola e di sparare a diversi migranti. In quel raid, il giovane ferì sei persone. Poi, non contento, sparò alcuni colpi di pistola verso altre due persone, alcuni locali e la sede locale del Pd. Il sindaco fu costretto a chiedere agli abitanti di rimanere in casa mentre la polizia cercava di acciuffare l'uomo che, dall'auto, sparava contro persone di colore. Due ore di terrore, che terminano in Piazza della Vittoria, nel centro di Macerata: Traini salì ai piedi della statua, si mise sulle spalle il tricolore e si irrigidì nel saluto fascista.

A chi lo interroga ripete di non essere razzista ma di aver agito per vendicare Pamela, la ragazza ammazzata a Macerata e trasportata in un trolley dopo essere stata fatta a pezzi. Per i periti della corte di Appello Traini era in grado di intendere e di volere. Per il perito di parte, invecem avrebbe una "personalità emotivamente instabile". "È un gigante buono", ha detto il suo legale, Giancarlo Giulianelli.

La procura ha chiesto 12 anni di carcere per i reati di strage aggravata dall'odio razziale e porto abusivo d'arma. "In carcere ho capito di aver sbagliato e che non esistono differenze tra neri e bianchi", ha provato a difendersi Traini. "Non provo nessun odio razziale. Volevo fare giustizia contro i pusher per il bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell'immigrazione: anche la mia ex fidanzata assumeva sostanze", come Pamela Mastropietro.

E ora arriva anche il commento del legale di Luca Traini: "La sentenza mi lascia l'amaro in bocca, non solo per l'entità della pena, ma per la ritenuta sussistenza di una fattispecie come quella della strage". L'avvocato Giancarlo Giulianelli si attendeva "una pena intorno ai 10 anni" e ha annunciato il ricorso in appello.

"Il mio assistito non è rimasto molto sorpreso - ha poi aggiunto - era stato così anche questa mattina, al termine della requisitoria del pubblico ministero".

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