Mafia, arrestato Giuseppe Costa, fratello vedova Schifani

Arrestato Giuseppe Costa, fratello della vedova Schifani, con l'accusa di associazione mafiosa. Il 58enne faceva parte della cosca Arenella insieme ai fratelli Scuotto

Mafia, arrestato Giuseppe Costa, fratello vedova Schifani

C'è Giuseppe Costa, fratello di Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, uno degli agenti di scorta di Giovanni Falcone, tra le otto persone che nella mattinata di martedì 18 febbraio sono state arrestate dalla Dia di Palermo.

Si spacciava per muratore, imbianchino. E invece, faceva parte della cosca dell'Arenella Vergine Maria, insieme ai fratelli Scuotto, sulla quale ritorna in voga l'ipotesi che avesse giocato un ruolo decisivo sia nell'attentato – andato in fumo – dell'Addura contro Giovanni Falcone, sia per quello di un poliziotto ucciso con la moglie del 1989, Antonino Agostino.

L'accusa nei confronti di Giuseppe Costa è di associazione mafiosa. L'uomo, 58 anni, ai fatti disoccupato, avrebbe raccolto i soldi del pizzo, gestito la cassa della cricca malavitosa e si sarebbe occupato dell’assistenza ai parenti dei carcerati. Secondo il gip del tribunale di Palermo, che ha firmato la misura cauterale nei confronti degli otto indagati, Costa "ha fatto parte della famiglia mafiosa di Vergine Maria, mantenendo rapporti con esponenti mafiosi di altre famiglie nell'interesse primario dell'organizzazione mafiosa".

Un curriculum ragguardevole in materia di pizzo e ricatti. Secondo l'accusa, infatti, il 58enne avrebbe altresì "organizzato e gestito attività estorsive, nonché atti ritorsivi nei confronti di imprenditori e commercianti della zona. Ma non è tutto. Lo stesso avrebbe anche provveduto al "mantenimento degli affiliati detenuti e alla corresponsione pro quota dei proventi dell'associazione mafiosa".

Giuseppe Costa è il fratello di Rosaria, la notoria vedova dei Vito Schifani, il poliziotto di 27 anni che perse la vita nella tristemente nota "strage di Capaci", in 23 maggio 1992, in cui morì il magistrato antimafia Giovanni Falcone insieme ad altre 5 persone. Quando nella camera ardente allestita all'interno del palazzo di Giustizia per rendere omaggio alle vittime dell'attentato, il presidente del Senato Spadolini si avvicinò alla vedova, la donna gridò giustizia: "Presidente – disse –io voglio sentire solo una parola: lo vendicheremo. Se non puoi dirmela, presidente, non voglio sentire nulla, neanche una parola".

La donna è nota alle cronache anche

per il discorso che propelò davanti al leggio durante i funerali del marito. "Io vi perdono - urlò dall'altare rivolgendosi ai mafiosi - però voi vi dovete mettere in ginocchio".

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