Mafia, l'ex dem Ruggirello intercettato rivela. "Benedetto autismo". L'affare sulle associazioni disabili

Secondo i giudici l'ex consigliere regionale "ha preso parte a Cosa nostra, destinatario delle preferenze elettorali dell'associazione mafiosa, fornendo un concreto e specifico contributo per garantire gli interessi del sodalizio mafioso".

Mafia, l'ex dem Ruggirello intercettato rivela. "Benedetto autismo". L'affare sulle associazioni disabili

L'arresto dell'ex parlamentare del Pd Paolo Ruggirello svela nuovi inquietanti scenari. Secondo i giudici l'ex consigliere regionale "ha preso parte a Cosa nostra, destinatario delle preferenze elettorali dell'associazione mafiosa, fornendo un concreto e specifico contributo per garantire gli interessi del sodalizio mafioso". Il gip del Tribunale di Palermo nella misura cautelare scrive: "garantiva piena disponibilità per tutelare gli interessi della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, anche relativi a futuri finanziamenti pubblici, attraverso accordi raggiunti con Michele Accomando, appartenente alla famiglia".
Gli interessi di Cosa nostra. scrive il Gip: "si sono concentrati alle scorse elezioni in Sicilia solo sul candidato Paolo Ruggirello, che, in linea con la sua storia, non ha esitato a incontrare soggetti appartenenti all'organizzazione criminale per ottenere sostegno elettorale".
Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi spiega come il ruolo di Ruggirello sia stato da ponte tra boss e Istituzioni. "Fatta salva la sua presunzione di innocenza - tiene a sottolineare Lo Voi -. Il Gip lo ha ritenuto un vero e proprio referente politico dell'organizzazione mafiosa, aiutato nel suo percorso elettorale fin dal 2008. Un cambio promesse di incarichi e promesse di posti di lavoro".
Insomma un fitta rete di scambi di favori, collegamenti con i boss del trapanese e una pressione verso le istituzioni per ottenere benefici diretti e indiretti. C’era Ruggirello dietro alcune associazioni impegnate in prima linea nell’assistenza sociale. Era lo stesso Ruggirello che si occupava dell’accreditamento degli enti che, così ottenevano l'accesso ai fondi pubblici, necessari per svolgere il servizio. E intercettato al telefono diceva: "benedetto autismo".

Sull'argomento è intervenuto anche l'associazione Diamanti blu che in una lunga lettera scrive: "Leggere queste parole “Benedetto Autismo”, per noi genitori che ogni giorno lottiamo e soffriamo per questa grave disabilità dei nostri bambini e ragazzi, cercando in tutti i modi possibili di rendere la loro vita dignitosa e di dare loro una speranza di un futuro ancor più dignitoso, facendo immani sacrifici, è ulteriore fonte di sofferenza nonché immorale.

Che si possa anche lontanamente pensare di lucrare sulle fonti di sofferenze per molte famiglie è a dir poco disumano e vergognoso! Ci auguriamo che da questa vicenda riprovevole possa scaturire un maggiore sostegno alle nostre famiglie ed una più sentita solidarietà da parte della società tutta, e che il Servizio Sanitario Nazionale nonché le ASP locali, alla luce di questi fatti, comincino a gestire il mondo della assistenza e del trattamento del disturbo dello spettro autistico in modo diretto, senza intermediazione alcuna, implementando trattamenti scientificamente validati, così come raccomandati dalle Linee Guida 21 per il trattamento dei disturbo dello spettro autistico, evitando così qualsivoglia speculazione sui nostri figli ed incrementando la libertà di scelta delle famiglie, con trasferimenti di liquidità diretti a tale fine”.

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