Raffaella Curiel parte alla conquista del mondo, grazie ad un accordo con il magnate cinese Yizheng Zhao. A favorire la crescita della maison milanese e portarla sui mercati internazionali sarà la Redstone Group, che ha già introdotto nella Repubblica Popolare marchi del lusso come Ferragamo, Valentino e Saint Laurent e nel 2006 ha rilevato il marchio Giada.
Questa volta, però, la storia è tutta particolare perchè la griffe d’alta moda Curiel, ormai alla quarta generazione, ha una tradizione familiare che risale al primo dopoguerra, un nome molto apprezzato ma dimensioni contenute.
Le prospettive che si aprono per l’atelier italiano sono ora enormi, perchè l’idea dell’imprenditore cinese è di aprire 5 negozi nel 2016, il primo a Milano gli altri all’estero, 10 nel 2017 e altri 10 l’anno dopo. Si parla di Shanghai, New York, Parigi e Londra. E gli investimenti previsti sarebbero tra i 5 e i 10 milioni di euro l’anno.
«Intendo sviluppare il marchio e posizionarlo tra i grandi nomi dell’alta moda- assicura Mister Zhao-. Voi avete tanti bei brand familiari, ma in un mercato piccolo, la mia idea è portali in Cina e farli crescere per poi tornare indietro in Italia e svilupparsi nel mondo».
Lella Curiel racconta che il tycoon cinese ha definito la maison «un grande diamante in una montagna». Lei affronta con il suo solito entusiasmo «la grande avventura proiettata nel futuro» che le si apre davanti e precisa: «Non avrei accettato di collaborare con nessun altro: non è solo un grande imprenditore, ma ha una grande sensibilità, ha capito il tesoro di 4 generazioni di donne nella moda».
Nasce, dunque, la nuova società Curiel Ltd, in cui Zhao ha la maggioranza, che sarà focalizzata sull’alta moda seguendo la sua tradizione, ma farà molto di più. Le trattative sono state lunghe e delicate e a portarle avanti è stato il figlio della stilista, Gaetano Castellini, forte della sua esperienza internazionale come promotore di Expo Milano.
Alla conferenza stampa Zhao mostra la piramide che illustra i suoi ambiziosi piani di sviluppo per il brand. Al vertice c’è l’alta moda, seguita dalla demi couture e dal pret-a-porter , che sarà disegnato dalla figlia di Lella, Gigliola e sarà focalizzato sulla sera e sugli abiti da sposa. Ci sarà poi una fascia dedicata ai «little black dress» e una agli abiti da cerimonia per bambini, già battezzata Miss Curiel.
Il nuovo corso della maison inizierà con la partecipazione alle sfilate di Milano, mentre a luglio la maison non parteciperà come al solito ad Alta Roma. «Troppa carne al fuoco in questo momento - spiega Raffaella -, ci vuole tempo per preparare la collezione».
La linea dell’alta moda potrebbe anche approdare sulle passerelle parigine, ma intanto nella settimana della moda milanese di settembre è già in programma una mostra che celebrerà la storia della maison e le prospettive per il futuro. Sarà allestita negli spazi di via Montenapoleone di Giada, il marchio fondato nel 2001 da Rosanna Daolio e portato al successo da Zhao. Redstone l’ha fatto crescere tanto che nel 2014 ha registrato un fatturato attorno a 150 milioni di euro e oggi vanta 53 negozi in Cina, oltre a uno in via Montenapoleone a Milano.
La holding del magnate cinese punta sui marchi del Made in Italy e si propone di siglare partnership o rilevare firme del lusso, puntando su storie di successo o giovani designer, da far crescere sui mercati internazionali. L’intenzione del gruppo è di firmare un’operazione ogni tre anni.
Ora la griffe Curiel è lanciata in quest’avventura, proseguendo un percorso iniziato a Trieste alla fine dell’Ottocento, con la sartoria di Ortensia Curiel, amica di Umberto Saba e protagonista dei circoli culturali. La nipote Gigliola, cresciuta alla sua scuola, si trasferì a Milano e aprì nel 1945 un atelier che negli anni del boom economico divenne un must dell’alta borghesia milanese e dell’aristocrazia internazionale. Fu lei ad iniziare a vestire le signore alla prima della Scala e a lanciare i famosi curiellini, tailleur semplici quanto raffinati che rimangono la firma della casa. La figlia Raffaella proseguì la tradizione e nel 1970 aprì il suo atelier in corso Matteotti.
Tanti i successi e i riconoscimenti istituzionali per Lella, dall’Ambrogino d’oro alla Lupa di bronzo di Roma, dalla medaglia di Cavaliere di Gran Croce a tanti altri premi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.