La malattia parodontale è da prevenire e controllare

Responsabili sono i microrganismi della placca batterica. Se non curata causa la caduta dei denti, compromettendo la funzionalità dell'apparato masticatorio

di Adriano Adragna*

È una malattia infiammatoria provocata dai microrganismi della placca batterica. Colpisce il parodonto, cioè l'insieme di strutture che circondano il dente e lo mantengono «saldamente» attaccato all'osso. Se non curata, questa malattia può causare gravi invalidità, quali perdita dei denti, con riduzione della funzionalità dell'apparato masticatorio, e compromettere l'estetica del sorriso, gravando sul benessere psicofisico di chi ne è colpito. La parodontite insorge a causa di una predisposizione individuale del soggetto, legata alla sa capacità di difesa immunologia e al tipo di risposta infiammatoria - interessa il 55-60 % della popolazione, e a seguito della presenza di diversi fattori di rischio quali placca batterica, fumo, diabete.

I batteri responsabili della malattia parodontale si depositano lungo la superficie del dente (solco gengivale) quotidianamente e se non sono rimossi aumentano di numero e producono sostanze di rifiuto chiamate tossine che provocano l'infiammazione gengivale (gengivite). L'infiammazione altera l'integrità del solco gengivale e offre ai batteri l'opportunità d'insinuarsi in profondità; la gengiva si allontana dal dente, creando degli spazi (tasche parodontali) in cui i batteri si accumulano; il tessuto osseo viene distrutto; i denti perdono supporto e diventano mobili.

La parodontite è una malattia, spesso asintomatica, che ha come segni e sintomi caratteristici l'arrossamento, il gonfiore, il sanguinamento e, negli stadi più avanzati, parodontite cronica dell'adulto, la retrazione delle gengive nonché il cattivo odore della bocca (circa il 25% soffre di alitosi); con la progressione della malattia compaiono anche la produzione di pus, la mobilità, lo spostamento e infine la perdita dei denti.

È opinione diffusa che contro questa malattia vi sia poco da fare e che sia normale esserne affetti se ne hanno sofferto i propri genitori. In realtà, i disturbi delle gengive e dell'osso sottostante possono essere prevenuti e controllati attraverso delle fasi di prevenzione. Ogni fase ha delle linee guida che permettono al parodontologo di intervenire in modo corretto attraverso l'insegnamento di metodiche di igiene domicilare corrette, la profilassi con l'applicazione topica di fluoro e la terapia parodontale.

È irrinunciabile, per il successo delle cure, il miglioramento dell'igiene orale ed è auspicabile l'abbandono di abitudini, come il fumo, che possono ridurre la possibilità di successo delle terapie. I trattamenti parodontali possono essere di tipo chirurgico o non chirurgico, in base allo specifico quadro clinico.

La detartrasi e la levigatura radicolare (cioè la rimozione della placca e del tartaro dai denti sopra e sotto il livello della gengiva) e la rimozione dei fattori irritanti locali (per esempio eventuali otturazioni non idonee) sono il fondamento irrinunciabile di ogni terapia parodontale. La prevenzione della parodontite consiste nel mantenere quotidianamente pulite tutte le superfici dentali nell'istruzione individuale del paziente al controllo giornaliero della placca batterica che si forma nel margine gengivale e negli spazi interdentali. Gli individui con predisposizione alla malattia parodontale dovranno inoltre, sottoporsi periodicamente (4-6 mesi) a delle sedute di igiene orale professionale per eliminare ogni possibile fattore ritentivo di placca batterica, come il tartaro e la placca batterica sottogengivale che tende a riformarsi periodicamente all'interno delle tasche gengivali. Nei casi in cui, nonostante una accurata terapia di decontaminazione della superficie radicolare, permangono segni e sintomi di infezione e infiammazione dei tessuti di sostegno del dente, si rende necessario intervenire chirurgicamente.

L'esigenza di un approccio chirurgico è tanto più possibile quanto più profonde sono le tasche gengivali. L'accesso chirurgico consente di mettere in atto, attraverso il sollevamento di lembi gengivali e levigatura delle radici, la riparazione dei difetti ossei creati dalla malattia. Per questo motivo è fondamentale sottoporsi regolarmente a visite di controllo in modo tale che il parodontologo possa intervenire tempestivamente. E soprattutto, non bisogna aspettare che compaiano i sintomi tipici della malattia avanzata (come la mobilità dei denti) per prenotare una visita dal dentista.

*Medico Chirurgo specialista

in Odontostomatologia

Perfezionato in Ortodonzia

e in Patologia

dell'Articolazione

Temporo-Mandibolare

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