La mamma del ragazzo morto: "Altro che gioco e roulette russa. Mio figlio è stato ammazzato"

"Un gioco di spavalderia finito in tragedia". Così definisce quanto accaduto in un appartamento di Caserta il capitano dei carabinieri. Ma la mamma della vittima non ci sta

La mamma del ragazzo morto: "Altro che gioco e roulette russa. Mio figlio è stato ammazzato"

La roulette russa, "un gioco di spavalderia finito in tragedia". Così definisce quanto accaduto in un appartamento di Caserta il capitano dei carabinieri della compagnia cittadina, Andrea Dell’Olio, che sta guidando le indagini sull’omicidio di Marco Mongillo, il ventenne morto ieri in un’abitazione del Rione Rosalia a Caserta con un colpo di pistola alla testa sparato dal suo amico Antonio Zampella, arrestato dopo aver reso piena confessione agli investigatori. Non una rouletta russa, dunque, visto che non si trattava di una pistola a tamburo ma di una semiautomatica browning cal. 7,65 con matricola abrasa contenente ancora un proiettile incamerato e altri cinque nel serbatoio e ritrovata nel sottoscala del fabbricato. "Abbiamo una persona arrestata e l’arma - dice il capitano - su cui verranno eseguiti esami balistici, ma l’indagine continua perchè vanno valutate altre cose". Sul corpo del giovane sarà eseguita l’autopsia per stabilire l’esatta traiettoria del colpo e la distanza. Intanto, l’appartamento di via Cappuccini è stato posto sotto sequestro e i militari già stamattina ritorneranno per ulteriori attività investigative come per esempio escludere o meno la presenza di sostanze stupefacenti.

"I due ragazzi erano amici da molto tempo - conclude il capitano - al momento non abbiamo elementi per pensare ad un qualcosa di diverso dal gioco spavaldo finito male". E intanto la mamma del ragazzo morto chiede giustizia e respinge l'ipotesi di un gioco finito male: "La verità non è quella che è stata raccontata ai carabinieri. Mio figlio non partecipava ad alcun gioco. È stato ammazzato volontariamente. La roulette russa non si fa con una pistola semiautomatica e la canna si punta alla tempia e non in fronte. Tante incongruenze ma, soprattutto Marco non avrebbe mai partecipato a cose del genere. Doveva andare a lavorare di lì a poco. Aveva altro per la testa. Faceva il pizzaiolo.

Era diplomato all’alberghiero. Voleva diventare chef. Non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Lo conosco troppo bene. L’8 agosto aveva prenotato un viaggio in Francia con la sua ragazza, Lucia, appena diplomata al liceo".

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