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Mance in bianco e zero visione

La bozza di legge di bilancio che il governo ha reso nota ieri consiste di 200 pagine, con 197 articoli e generiche note illustrative, più altri 45 articoli di stati di previsione di entrata, spesa e relativi saldi, che occupano solo due pagine

Mance in bianco e zero visione

La bozza di legge di bilancio che il governo ha reso nota ieri consiste di 200 pagine, con 197 articoli e generiche note illustrative, più altri 45 articoli di stati di previsione di entrata, spesa e relativi saldi, che occupano solo due pagine, consistendo solo di titoli perché il testo manca. Si sa solo che la manovra è di 38 miliardi. E, dalla lettura degli stanziamenti dei singoli articoli scritti, si desume che non c'è un programma di investimenti di rilancio dell'economia di ampio respiro e mancano le norme sullo sblocco degli investimenti. Ci sono gli stanziamenti, ma non i cantieri. Manca anche un programma per la crescita della produttività del lavoro e delle imprese: al riguardo c'è solo l'istituzione di un comitato nazionale per la produttività.

Invece c'è un consistente incremento degli stanziamenti per il reddito di cittadinanza. Nel campo dell'economia verde ci sono norme schizofreniche, come quelle per la misura dello spreco di acqua da parte degli utenti, ma non dello spreco enorme di acqua delle tubature, spesso marce, degli acquedotti. Nel campo dei trasporti pubblici locali, per ridurre il loro affollamento che genera contagi da coronavirus, c'è lo stanziamento di 150 milioni per nuovi trasporti scolastici in attuazione della legge del 22 maggio 2020: sicché, a metà del 2021, quando l'anno scolastico starà per finire e il vaccino antivirus sarà già in distribuzione, ci saranno finalmente gli scuolabus di cui dovevamo disporre quest'anno. Mentre vengono prorogati i bonus per l'edilizia, per la riqualificazione energetica, le facciate, il recupero del patrimonio edilizio e per gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici, manca il rinnovo del superbonus del 110% che riguarda il disinquinamento derivante dalle caldaie a gasolio e il risparmio energetico, che è la misura di maggior impatto. Ci sono invece i 100 milioni per monopattini e biciclette. La stessa cifra viene devoluta al capitale di rischio delle imprese di risparmio energetico, di energie rinnovabili e di chimica verde per il 2021, ma solo 30 milioni e 40 milioni nel 2022 e nel 2023. Ci sono 20 milioni annui per il 2021 e il 2022 per le imprese creative, e 20 milioni nel 2021 che salgono a 25 nel 2022 per i musei. Insomma, c'è qualcosa per tutti: 5 milioni alle imprese di carri ferroviari, 20 milioni per le imprese del settore turistico. Viene finanziato (non è specificato di quanto) il fondo per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura. C'è un esonero contributivo del 60% per le società sportive dilettantistiche, mentre per le assunzioni di donne l'esonero contributivo è del 100% con il tetto di 6mila euro annui, a condizione che generi un incremento occupazionale nell'impresa in cui sono assunte. C'è uno stanziamento di 5 milioni nel 2021 e 3 nel 2021 per la Fondazione per il futuro delle città, che vanno ripensate dopo la crisi del Covid. Viene istituito un fondo per le imprese femminili, senza però specificarne l'ammontare, comunque ci sarà una Commissione ad hoc per gestire questa tematica. L'elenco continua con gli sgravi fiscali alle cooperative e alle associazioni non profit, eccetera, eccetera. Ma in campo fiscale la spesa più grossa riguarda la riforma generale del sistema tributario, con lo stanziamento di 2,5 miliardi nel 2022 e di 1,5 nel 2023. In che cosa consista la riforma non viene spiegato. Nel gennaio del 2023 ci saranno le elezioni politiche.

Il premio fiscale verrà dopo.

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