Cronache

Manichini neri senza testa contro l'arrivo dei profughi

In provincia di Varese i cittadini rifiutano l'arrivo degli immigrati e mettono in scena un macabro spettacolo

Manichini neri senza testa contro l'arrivo dei profughi

A Tradate, nel varesotto, i cittadini non ci stanno all'arrivo di 64 profughi previsto nei prossimi giorni, e si oppongono riproducendo manichini neri senza testa piazzati in mezzo alla strada con una scritta che recita: “Gli italiani in strada, gli immigrati in Hotel”. Un'immagine inquietante che esprime un rifiuto netto, una scena ricostruita proprio alla rotonda di via Barbara Melzi, la strada che porta all’ingresso dell’istituto religioso che ospiterà i 64 richiedenti asilo provenienti dall’Africa.

Un campo di accoglienza che sarà gestito dalla Croce Rossa provinciale su mandato del Prefetto di Varese, in accordo con l’amministrazione comunale, le suore canossiane proprietarie della struttura e con il supporto di decine di volontari e associazioni.
Un arrivo non gradito. Domenica mattina e' previsto un presidio autorizzato di Forza Nuova, mentre nel pomeriggio e' prevista una protesta da parte della lega Nord cittadina.

Ma il macabro allestimento dei due manichini neri senza testa e' davvero sotto gli occhi di tutti i passanti, bambini e adulti. Per questo, Il primo cittadino di Tredate, Laura Cavalotti, condanna immediatamente l’accaduto: "Innanzitutto si deve condannare il metodo utilizzato da questi sconosciuti: occorre un confronto democratico tra persone che dialogano tra loro, anche con idee opposte, non serve a nulla un anonimato che punta solo a scioccare, per altro dicendo falsità. Questa amministrazione sta facendo tutto per gli italiani in difficoltà, tramite i servizi sociali che ascoltano tutti e con i quali sono stati avviati molti progetti. La situazione dei cittadini non c’entra nulla con l’integrazione dei profughi che arriveranno a Tradate».
Un allestimento che, seppur macabro, evidenzia nei cittadini uno stato di insofferenza, disperazione ed esasperazione.

Chissà se il Prefetto, dopo le proteste in corso, cambierà idea deviano i profughi verso altre destinazioni.

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