La manina solerte di Gabrielli, "negoziare con Putin" e Calenda: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le parole di Giorgetti, la pasta che si mangia a colazione e le auto a scoppio da vendere all'estero

La manina solerte di Gabrielli, "negoziare con Putin" e Calenda: quindi, oggi...
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- “'La pasta? La mangio a colazione”. La nuova tendenza che arriva dall’estero". Ecco, facciamola arrivare e rispediamola subito indietro a calci nel sedere

- ha ragione Giorgetti: la scelta di andare di corsa sull’auto elettrica è un suicidio, o meglio eutanasia di un pezzo produttivo del Paese. Parole diverse, stesso risultato: siamo morti

- Kiev ha finito le munizioni, ora dice di dipendere dalle armi occidentali. Vero? Falso? Un modo per spingere Usa, Uk e Ue a fornire ancora più armamenti? Difficile dirlo. Certo è che questa guerra sta un po’ creando disaffezione in questa parte del mondo. E ora si capirà se sono più duri a morire i russi o gli inni di solidarietà degli occidentali verso gli ucraini

- è vero che un po’ di “colpa” per la decisione della Bce di alzare i tassi di interesse ce l’ha pure Putin. Ma dire che sia stato lui ad averla scatenata lo ritengo un po' esagerato. Primo: l’inflazione, soprattutto quella energetica, è iniziata ben prima della guerra. Secondo: siamo noi ad aver “reagito” alla guerra a suon di sanzioni, non lui. Abbiamo fatto quella scelta consapevoli (consapevoli?) che avrebbe prodotto un po’ di danni a Mosca e grosse ripercussioni anche sulle nostre economie. Inutile, adesso, recriminare

- ho un suggerimento per il Corriere, nel caso in cui volesse aggiungere un soggetto alla sua lista di proscrizione. Oggi Jeffrey Sachs, ovvero un economista di peso della Columbia University, ha detto che - dopo il rialzo dei tassi da parte della Bce - per non andare gambe all’aria Italia e Germania dovrebbero: 1. portare Ucraina e Russia a un risultato negoziato; 2. spingere per neutralità e sicurezza di Kiev; 3. porre fine alle sanzioni; 4. far ritirare le forze russe. Altrimenti sono cazzi. Putiniano pure lui?

- Carlo Calenda, in assenza di leadership nel centrosinistra, si diverte a indicare candidati per il centrodestra, tipo Letizia Moratti in Lombardia. Quando capirà da che parte stare ci faccia un fischio, grazie

- bello, bellissimo. Il commissario Ue, uno di quelli che ha deciso per sotterrare l’industria dell’automotive italiana per rincorrere l’elettrico entro il 2035, dice di non preoccuparsi: tanto le auto col motore a scoppio potremo venderle all’estero. Ma come, scusi: tutta ‘sta storia non servirebbe a ridurre l’inquinamento? E cosa facciamo: noi giriamo con l’elettrico e vendiamo le auto puzzolenti all’India (miliardi di persone) o alla Cina (miliardi di persone)? A me pare un tantino ipocrita, no?

- Pirlo va ad allenare in Turchia. Mi pare adeguato. Il mistero è come abbia fatto la Juve a consegnargli a suo tempo la squadra

- Repubblica titola: “Pena di morte per due inglesi”. In realtà c’è pure un marocchino ma nessuno se lo fila. Razzisti

- vabbè ragazzi, per capire come siamo messi con la democrazia, vi leggo l’incipit del pezzo di Repubblica sulle accuse a Trump per l’assalto a Capitol Hill. “Il cerchio inizia a stringersi intorno a The Donald da parte dei suoi avversari politici e giudiziari, che sperano di sbarragli la strada per tornare in politica”. "Nemici giudiziari che vogliono sbarrargli la strada". Vi è chiaro, l’orrore?

- Bergoglio: “Utero in affitto pratica disumana in cui le donne, quasi sempre povere, sono sfruttate, e i bambini sono trattati come merce"”. Sono curioso di sapere se, anche questa volta, i giornali progressisti ignoreranno le dichiarazioni anziché piazzarle in prima pagina come fanno ogni qual volta Francesco parla di migranti, gay e simili

- la Fifa respinge il ricorso del Cile, quindi l’Ecuador potrà andare tranquillamente al mondiale e l’Italia può smettere di sognare. Ora chi lo dice a quei giornalisti che avevano avanzato strampalate ipotesi di ripescaggi? L’ho scritto e lo ripeto: questa squadra qua è meglio se resta a casa

- Gabrielli smentisce ci sia un stata una lista di proscrizione da parte dei servizi su giornalisti e opinionisti filoputin. Ammette però l’esistenza di una “attività di ricognizione” da parte del tavolo sulla Disinformazione. Chiediamoci: ma a che serve un gruppo simile per spulciare i giornali e le dichiarazioni online di gente del tutto innocua? Per fare la lotta alle “fake news”? E chi decide cosa è “fake news” o “propaganda” e cosa no? Il Corsera? I servizi segreti?

- forse più che prendersela con Gabrielli, dovremmo ragionare sul fatto che il Corriere quel "dossier" o presunto tale l'ha preso, spacchettato e pubblicato senza neppure

domandarsi se è sano per una democrazia mettere alla berlina delle opinioni

- mi preoccuperei, infine, del fatto che un documento classificato sia finito alla stampa. La “manina solerte” che ha passato la velina è pericolosa

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