La Marina libica mette nel mirino le ong. Dopo la stretta del governo italiano con il Codice Ong, la Libia ha portato avanti alcune misure per mettere freno alle partenze dei migranti. tra queste misure c'è anche l'estensione della zona di ricerca e soccorso interdetta alle navi delle organizzazioni non governative. In una nota la Marina libica rincara la dose e mette nuovamente le Ong nel mirino: "Il loro comportamento indica che vogliono imporre le loro agende usando la retorica contro uno Stato riconosciuto e che possiede sovranità. Questa è una cosa anomala e
assolutamente illogica da parte di chi pretende di lavorare per i diritti umani. Ciò ci fa pensare che stiano cercando di fare del nostro Paese una porta d'ingresso legale per gli illegali che
attraversano i nostri confini sotto la copertura di 'migranti' e senza alcun controllo". Poi la marina libica aggiunge: "La creazione di una zona di ricerca e soccorso in acque libiche è diritto legittimo dello Stato della Libia, garantito dalle leggi e dai codici internazionali".
La nostra mano è tesa verso tutti gli Stati e le organizzazioni per collaborare nella ricerca e soccorso nella zona indicata - prosegue la nota - con l'obiettivo di "contrastare l'immigrazione clandestina e i trafficanti, in accordo con le regole libiche e internazionali vigenti e secondo quanto queste regole stabiliscono in termini di diritti e doveri di tutte le parti".
L'arresto delle operazioni da parte di alcune ong "riguarda solo queste organizzazioni, non ci riguarda affatto. E' una cosa spiacevole, ma quello che ci tocca è il tono ostile che usano contro di noi e la retorica che usano come strumento per guadagnarsi la simpatia degli altri e allo stesso tempo farci fare brutta figura".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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