Cronache

Marino rimuove lo striscione dei marò, ma lascia l'auto in sosta per mesi

Il sindaco di Roma si è ben guardato dal rimuovere l'auto in sosta da mesi nel parcheggio riservato ai senatori nelle adiacenze di Palazzo Madama

Marino rimuove lo striscione dei marò, ma lascia l'auto in sosta per mesi

Che figuraccia, Ignazio Marino! I romani, e non solo, sono indignati perché, nottetempo, il primo inquilino del Campidoglio ha fatto sparire dalla facciata del Comune lo striscione a sostegno dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Si dice che la scelta sia stata dettata dalla "necessità" di far spazio allo stendarso in memoria degli immigrati morti al largo di Lampedusa. Una scelta discutibile sia perché una gigantografia non esclude l'altra sia perché, come il vicepresidente dei senatori del Pdl Giuseppe Esposito su Twitter, il sindaco della Capitale si è "ben guardato dal rimuovere la propria auto in sosta da tanti mesi nel parcheggio riservato ai senatori nelle adiacenze di Palazzo Madama".

La foto dell'auto rossa fiammante del sindaco sta facendo il giro di Twitter. Ci ha pensato il pdl esposito a postarla. E in men che non si dica è diventata vitrale. "Arriva in auto,parcheggia al Senato, poi prende la bici e fa la scenetta della pedalata coi due vigli di scorta?", scherza un utente del social network. La rimozione da piazza del Campidoglio della gigantografia dei due militari, esposta il 23 febbraio dell’anno scorso durante l’amministrazione Alemanno, ha infatti suscitato non poche polemiche nelle ultime ore. Uno schiaffo, tutt'altro che marginale, in una vicenda complessa - quella dei due fucilieri del reggimento San Marco ingiustamente trattenuti in India dal 2012 con l’accusa di omicidio di due pescatori - che da quasi due anni getta in cattiva luce la politica italiana tra continui bracci di ferro e lungaggini burocratiche. Per l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno la rimozione della foto è un "atto gravissimo del quale aspettiamo ci vengano date spiegazioni dettagliate". Il Campidoglio prova smorzare le polemiche annunciando che la gigantografia sarà ricollocata presto: il manifesto dei due marò è stato tolto il 2 ottobre scorso in occasione dell’evento Il coraggio della speranza organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. In realtà, sono in molti, a credere che si tratti di una scusa.

Oggi il manifesto è tornato a campeggiare sulla facciata del Campidoglio, anche se solo per pochi minuti. Alcuni rappresentanti locali di "Prima l’Italia", il movimento politico in cui è entrato a far parte anche l’ex sindaco, hanno messo in atto un vero e
proprio blitz con il quale hanno voluto simbolicamente esprimere dissenso per la "vergognosa decisione" di Marino. Così hanno srotolato uno striscione identico a quello tolto lo scorso 2 ottobre. Dopo pochi istanti la polizia locale di Roma capitale ha rimosso lo stendardo. La polemica resta. E, di ora in ora, si fa sempre più aspra. Tanto che il pdl Esposito ha smascherato la "doppia morale" di Marino che da una parte è solerte nel rimuovere la gigantografia dei marò, dall'altra si dimentica l'auto nel parcheggio di Palazzo Madama. "Anche se lui senatore non lo è più...", fa notare su Twitter il vicepresidente dei senatori del Pdl postando su Twitter la foto dell’auto.

"Ancora stamattina - aggiunge il vice presidente del Copasir - la sua Panda rossa fiammante è lì, lo stesso colore che dovrebbe avere il suo volto se provasse almeno un po' di imbarazzo".

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