Cronache

La procura militare di Roma ha aperto un'inchiesta sulle "marocchinate"

Marocchinate: la Procura militare di Roma indaga su quanto accaduto alla fine della seconda guerra mondiale. Si riapre un capitolo della storia bellica

La procura militare di Roma ha aperto un'inchiesta sulle "marocchinate"

L'indiscrezione è di quelle dalla portata storica. Almeno per le vittime, per le famiglie di queste e per la memoria italiana. La Procura militare di Roma ha deciso d'indagare sulla marocchinate. Meglio: i giudici, stando a quanto raccontato da Ciociaria Oggi, hanno già aperto una vera e propria inchiesta.

A muovere i primi passi in questa direzione era stato Emiliano Ciotti, che è il presidente dell'associazione "Vittime marocchinate di goumiers". L'uomo ha presentato un esposto tramite l'avvocato Luciano Randazzo. Documento che è già stato recapitato anche presso l'ambasciata transalpina nel Belpaese. Particolari, questi ultimi, che emergono leggendo sempre il quotidiano locale citato.

Una vicenda, quelle delle violenze fisiche e sessuali messe in atto dai soldati marocchini inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia alla fine della seconda guerra mondiale, che non è mai passata al vaglio della giustizia e sulla quale ancora oggi ci si interroga: la portata complessiva dei numeri non è ancora chiara. Certo è che gli abusi e gli omicidi compiuti sono stati migliaia. Adesso qualche responsabile potrebbe addirittura rischiare in termini di responsabilità. Ipotesi da confermare e per ora solo sussurrata. Qualcosa, verrebbe da dire "finalmente", si sta muovendo. Ma cosa dicono le persone che hanno presentato la denuncia?

Pare il Comando alleato, quindi quello deputato a combattere il nazifascismo sul nostro suolo nazionale, fosse a conoscenza delle atrocità commesse dai marocchini. Non solo. Si starebbe procedendo anche con il sollecitare le Procure di Frosinone e Latina, che sono quelle operanti nei territori che più di tutti gli altri hanno subito la ferocia dei goumiers subito dopo lo sfondamento della linea Gustav, a procedere contro eventuali superstiti dei membri appartenenti a quell'esercito. Gli inquadrati, si intende, che potrebbero essere accusati di "reati contro l'umanità" e di "crimini di guerra". Dopo anni e anni di silenzio sostanziale, un singolo atto giudiziario potrebbe riaprire un capitolo inesplorato di quelle fasi belliche. Pochi, nel corso di questi settant'anni, hanno avuto il coraggio di denunciare quanto accaduto in Ciociaria e nell'Agro Pontino. Tra questi Vittorio De Sica, regista de La Ciociara, film ispirato a un romanzo di Alberto Moravia.

Negli ultimi tempi, infine, la questione era di nuovo emersa "grazie" al caso del monumento di Pontecorvo dedicato all'esercito coloniale francese. Lo stesso è stato prima distrutto, pare da militanti di estrema destra. Un gesto condannato all'unanimità anche da chi sosteneva che quell'opera andasse rimossa. Poi è stato dato l'annuncio della ricostruzione con una titolazione differente: una dedica alle vittime delle marocchinate.

Mai, però, si era arrivati a parlare di fare giustizia in termini giudiziari.

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