Cronache

Marocchino tenta stupro: marito della vittima lo stende con un pugno

Uno dei due stupratori è stato steso con un pugno, l'altro è fuggito: adesso è caccia al complice.

Marocchino tenta stupro: marito della vittima lo stende con un pugno

Un solo pugno, sferrato con determinazione per difendere la propria moglie: tanto è bastato per mandare al tappeto un 35enne marocchino. L'uomo, assieme ad un complice, stava infatti provando a stuprare una donna fra le quattro mura di casa.

I fatti, come riporta la cronaca locale, risalgono a martedì scorso, quando due persone si sono intrufolate in un appartamento al piano terra nei pressi di Piazza Magione a Palermo. Sfruttando la porta d'ingresso lasciata socchiusa, vuoi per l'afa estiva, vuoi per una distrazione, i due malviventi si sarebbero introdotti in casa e, una volta trovata la donna, avrebbero cercato di approfittare di lei.

Prima le hanno strappato la maglietta poi, mentre la palpeggiavano con animalesca ferocia, hanno cercato di toglierle i pantaloni. La vittima, apparentemente sola in casa, ha quindi inziato ad urlare a scuarciagola, cercando di resistere alla brutale violenza.

Fortunatamente il marito stava riposando in una stanza adiacente e, appena udite le urla, è corso in soccorso della compagna. Qui l'uomo, mosso dalla sconvolgente scena che si stava consumando fra le mura di casa, ha agito di istinto e con rapidità, sferrando un solo pugno al marocchino e mandandolo KO, fino all'arrivo delle forze dell'ordine.

Il complice vedendo la mal parata è fuggito, dileguandosi per i vicoli del centro storico.

Le volanti della polizia sono accorse nel giro di pochi minuti, arrestando il 35enne marocchino e inizando la caccia nei confronti del complice. Per il nordafricano, giudicato per direttissima, si sono aperte le porte del carcere Pagliarelli a seguito della convalida dell'arresto da parte del gip.

Sono adesso al vaglio delle forze di polizia una serie di filmati provenienti dalle telecamere di sorveglianza presenti in zona.

Tramite i fotogrammi potrebbe essere possibile risalire all'identità del secondo aggressore.

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