Cronache

Massimo Garavaglia rilancia il turismo: "In estate si apre per non richiudere più"

Il ministro del Turismo Garavaglia suona la carica per l'imminente stagione turistica: l'Italia è pronta a riaprire e ad accogliere anche turisti stranieri. Fondamentale il passaporto vaccinale

Massimo Garavaglia rilancia il turismo: "In estate si apre per non richiudere più"

Con l'avanzare della primavera è lecito già pensare alla bella stagione, soprattutto nell'ottica della ripartenza del turismo. Gli italiani hanno voglia di normalità, le imprese hanno necessità di riaprire e la campagna vaccinale contro il coronavirus a quel punto dovrebbe aver già completato il ciclo degli over 80 e dei soggetti più fragili, che rappresentano le fasce più sensibili. In fondo al tunnel, quindi, si inizia a vedere una luce e di questo ha parlato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, intervenendo al Tg2 post.

Il ministro si è mostrato particolarmente ottimista nella sua esposizione sul futuro e le proiezioni sembrano essere dalla sua parte: "Ci siamo accorti dell'importanza del turismo vedendo le chiusure e ci siamo resi conto del peso del turismo sul sistema Italia, la cosa più importante da fare è riorganizzare le ripartenze, in modo che gli operatori si possano organizzare. Io sono fiducioso per questa estate: con l'estate ripartiremo, la novità rispetto all'anno scorso è che oltre al vaccino naturale della bella stagione c'è il vaccino vero. Questa estate si riapre per non chiudere più". Quello turistico, insieme alla ristorazione, è tra i settori che hanno maggiormente risentito delle limitazioni contro i contagi da coronavirus. Basti pensare alla stagione invernale 2020/2021 che non è mai partita, con un danno enorme agli operatori della montagna, che a meno di 24 ore dalla riapertura annunciata hanno scoperto che non sarebbero ripartiti.

Ed è proprio su questo argomento che Garavaglia ha messo l'accento parlando al Tg2 post: "Sulle cose passate non entro, abbiamo avuto questo problema con il mondo della montagna con una decisione di chiusura arrivata all'ultimo e che ha contribuito al danno. Il governo ha ammesso il danno mettendo un fondo per tamponare il danno. Non è sempre facile trovare le soluzioni. Chiedere scusa e mettere fondi per la montagna è un buon modo. Ora bisogna programmare". Ma l'Italia, oltre alla montagna e alle coste, ha un immenso patrimonio nelle città d'arte, gioielli che il mondo ci invidia e che devono tornare a essere mete ambite per il turismo nazionale e internazionale. I sindaci delle città d'arte, infatti, hanno fatto quelle che Massimo Garavaglia ha definito come proposte "molto concrete, oggi c'è bisogno di concretezza, di andare alla sostanza. Valuteremo con la massima attenzione queste proposte e, se i sindaci sono d'accordo, apriamo un tavolo direttamente operativo".

Le risorse, ora, ci sono per dare nuova spinta e linfa al turismo: "Dal Mef abbiamo ricevuto 500 milioni già esistenti. Sono arrivate tante risorse in più: quasi 2 miliardi se le mettiamo tutte insieme". Ma i fondi non sono sufficienti alla ripartenza, serva la sicurezza della riapertura e, soprattutto, della non chiusura. Su questo Massimo Garavaglia non ha dubbi: "È fondamentale il passaporto vaccinale, sono cominciate le prenotazioni da chi dall'estero è vaccinato e vuole venire in Italia. L'obiettivo è che su questo si vada tutti insieme in Europa e si decida insieme, quello che dobbiamo fare in Italia però è accelerare con il piano di vaccinazione. Così non serviranno fare delle isole covid-free".

Anche Matteo Salvini è ottimista sull'immediato futuro, come ha spiegato a Stasera Italia: "Gli italiani stanno subendo da un anno questa vita a distanza. Che aprile sia veramente l'inizio della rinascita, della resurrezione, non solo di nostro Signore Gesù Cristo per chi crede, ma anche di sessanta milioni di italiani che si meritano un prudente, graduale, ritorno alla vita".

Il leader della Lega ha poi proseguito: "Fortunatamente i dati delle terapie intensive e dei contagi ci dicono che la crescita della curva si è fermata, quindi ancora qualche giorno di pazienza e poi penso ci si possa riaffacciare con un calendario di aperture nel mese di aprile, ovviamente prima le regioni gialle".

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