Coronavirus

Matrimoni, cambia tutto: ecco le nuove regole

Green pass non obbligatorio per bambini sotto i 6 anni e per chi lavora all’evento, ma solo per i partecipanti

Matrimoni, cambia tutto: ecco le nuove regole

Attenzione se siete invitati a dei matrimoni a breve perché le regole per parteciparvi sono cambiate. Ancora una volta. Il ministero della Salute ha dovuto fornire alcuni chiarimenti in proposito. A Federmep, l'associazione che rappresenta le imprese e i liberi professionisti del settore Matrimoni ed eventi privati, ha spiegato in particolare due regole, a seguito di un incontro avuto alcuni giorni fa con il sottosegretario Andrea Costa. Gli operatori del settore avevano infatti sollevato alcuni dubbi sulle normative adottate.

Il Green pass è obbligatorio

Partiamo con il green pass, o certificato verde. Questo è obbligatorio per tutti i partecipanti all’evento ed è scaricabile leggendo le istruzioni presenti sul sito unico nazionale. Il certificato attesta la vaccinazione, l’avvenuta guarigione dal virus o il risultato negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti all’evento. Dovranno averlo gli invitati, i testimoni, i genitori, i familiari, gli amici e perfino gli sposi. Sia che si tratti di una cerimonia religiosa o civile. Esclusi dall’obbligo di mostrare il green pass sono solo i bambini di età inferiore ai 6 anni. Tutti gli altri dovranno presentare il certificato di vaccinazione, solo gli over 12 perché per gli altri non sono ancora stati autorizzati i vaccini, di guarigione da Covid, contratto da meno di 180 giorni, o anche un tampone negativo eseguito 48 prima. Per i minori che arrivano da Paesi esteri varranno le stesse regole previste per i viaggi ovvero, nessun tampone, né obbligo di quarantena sotto i 6 anni se i loro genitori o accompagnatori sono in possesso del green pass. Anche coloro che lavorano all’evento, come per esempio il wedding planner, i camerieri, i parrucchieri e i truccatori, non saranno obbligati a mostrare il certificato verde. L’unica condizione è che organizzatori e lavoratori coinvolti nella realizzazione dell’evento siano tracciati, misurino la temperatura corporea e indossino sempre la mascherina, sia nei locali interni che in quelli esterni per tutta la durata dell’evento.

In Italia servono due dosi di vaccino?

Mentre per avere il Green pass europeo è necessario aver ricevuto l’intero iter vaccinale, e quindi anche la seconda dose nel caso di Moderna, Pfizer e AstraZeneca, e una sola per Johnson&Johnson, o dopo essere guariti dal Covid, in Italia il certificato verde è valido, per partecipare a matrimoni, eventi, ricevimenti, anche con solo una dose di vaccino, purché siano trascorsi almeno 14 giorni dall’inoculazione. Il Qr code del certificato verde è anche questo scaricabile sul sito unico nazionale, e verrà riconosciuto come valido da chi dovrà controllare gli ingressi con alla mano la lista dei partecipanti.

Le regole per gli invitati che arrivano dall’estero

Per i partecipanti che provengono da uno dei 27 Paesi dell'Unione europea o da uno degli altri sei Stati che hanno aderito all'accordo sull'Eu digital Covid certificate, non ci saranno problemi a poter partecipare all’evento. Questo perché il green pass europeo, come abbiamo spiegato prima, ha delle restrizioni maggiori rispetto a quello italiano. Stessa cosa per chi arriva nel nostro Paese da Stati Uniti, Giappone e Canada. Coloro che arriveranno in Italia da Paesi extra europei e non possiedono il green pass riconosciuto dall’Unione europea e dall’Italia, dovranno seguire le restrizioni previste dal nostro governo, tra le quali anche l’obbligo di quarantena dai 5 ai 10 giorni, o l’obbligo di effettuare diversi test anti-Covid. In ogni caso restano al momento vietati gli ingressi per chi arriva da Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka.

Il protocollo per la sicurezza

Il vecchio protocollo per la sicurezza resta comunque in vigore per quanto riguarda l’organizzazione dei banchetti. I partecipanti dovranno essere adeguatamente informati sul comportamento da tenere durante l’evento. Si potrà rilevare la temperatura corporea all’ingresso e impedire l’accesso a chi avrà una temperatura uguale o superiore ai 37,5° C. L’elenco dei partecipanti dovrà essere mantenuto per 14 giorni, in modo da permettere il tracciamento in caso di necessità. Negli ambienti chiusi dovrà essere utilizzata la mascherina da tutti, così come nei momenti di particolare assembramento. Indumenti, oggetti personali e borse lasciati al guardaroba dovranno essere riposti in sacchetti porta abiti. I tavoli dovranno essere disposti in modo da mantenere un metro di distanza tra ospiti di tavoli diversi e tra soggetti non conviventi.

Il servizio al tavolo potrà essere fatto solo da personale incaricato e il buffet dovrà avere porzioni monodose, così da impedire ai partecipanti di toccare alimenti e bevande direttamente. Qualora siano presenti cantanti e musicisti, questi dovranno mantenere una distanza minima di due metri dagli invitati. Si potrà anche ballare, a patto che vi sia un distanziamento fisico di sicurezza tra gli ospiti. Il numero massimo di partecipanti all’evento dipenderà dalle dimensioni e dalla capienza del luogo scelto. La figura del Covid manager non è obbligatoria ma facoltativa.

Chi controlla?

Un altro chiarimento è arrivato anche riguardo le figure tenute alla verifica e le eventuali sanzioni. Con figure tenute alla verifica si intendono i proprietari o comunque chi prende in locazione temporanea una struttura, tenendo conto che chi non assolve all'obbligo del controllo va incontro a una sanzione amministrativa. Serena Ranieri e Alessandra Moretti, rispettivamente presidente e vicepresidente di Federmep, hanno commentato le precisazioni giunte dal ministero: "Oggi entra ufficialmente in vigore il digital green certificate, necessario per gli spostamenti da e per l'estero e, limitatamente all'Italia, anche per alcuni eventi come le feste conseguenti le cerimonie civili o religiose. Le norme adottate hanno suscitato molte perplessità e lasciati aperti alcuni interrogativi. Se sulle prime - ad esempio perché l'obbligo del green pass per i matrimoni e non i concerti o i parchi di divertimento - il governo non ha che candidamente preso atto, sui secondi sono giunte alcune precisazioni che quantomeno permetteranno agli operatori e ai partecipanti alle feste di affrontare gli eventi senza il timore di incorrere in sanzioni". L’Italia è uno dei pochi Paesi che richiede il green pass per poter accedere a matrimoni ed eventi, e in futuro forse anche per entrare in discoteca.

Nonostante l’Europa abbia consigliato tutti i Paesi di fare lo stesso.

Commenti