Cronache

Mattarella boccia Savona. E l'agricoltore strappa le bandiere della Ue

Il gesto di protesta di un agricoltore umbro, che poi si autodenuncia ai carabinieri: "È la bandiera dei dittatori europei, uno schifo"

Mattarella boccia Savona. E l'agricoltore strappa le bandiere della Ue

Il "no" di Sergio Mattarella a Paolo Savona al ministero dell'Economia e la convocazione al Quirinale di Carlo Cottarelli lo ha fatto infuriare. Così, nella notte tra domenica e lunedì, subito il discorso del presidente della Repubblica, ha strappato le bandiere dell'Europa dalle due sedi del Comune di Bastia Umbra, in provincia di Perugia. Poi, ancora inferocito con Mattarella per la mancata nascita del governo giallo-verde si è autodenunciato con un post su Facebook e si è consegnato spontaneamente ai carabinieri di Bastia Umbra.

L'uomo, un agricoltore bastiolo, come riporta UmbriaJournal, ha spiegato così il gesto: "Certo che tenere issata nelle sedi istituzionali italiane la bandiera dei dittatori europei è uno schifo: io la mia parte l’ho fatta e in Comune a Bastia Umbra l’Europa non è più rappresentata dalla bandiera che ho personalmente strappato e consegnato ai carabinieri di Bastia dove mi sono costituito". E ancora: "Chiedo scusa alla collettività per il danno economico arrecato - si legge ancora nel post su Facebook dell'agricoltore - e sono pronto a risarcire, sperando che i soldi siano utilizzati per fare una nuova bandiera italiana e non quel simbolo di sofferenza morte e povertà. Viva l’Italia".

Il Pd di Bastia Umbra, oltre a condannare il gesto, apre la polemica con l'amministrazione comunale: "In un momento sicuramente difficile e complesso della storia repubblicana - scrive Giacomo Giulietti, segretario del Pd di Bastia Umbra, la mia sarà senza dubbio una posizione oggi impopolare, ma, in piena coscienza, non si può dimenticare che la difesa della democrazia e delle istituzioni democratiche, nonché dei loro simboli, sono e devono restare un valore fondante e fondamentale di un paese civile. Si deve e si può legittimamente criticare questa Europa, ma lo si deve fare nei modi legalmente ammessi".

E ancora: "Parlare a sproposito di dittature senza minimamente essere a conoscenza di quello che l’Unione Europea è o fa, senza sapere ad esempio che anche a Bastia opere ed interventi pubblici sono stati realizzati anche grazie a fondi strutturali europei, è tanto grave quanto l’omertoso silenzio dell’amministrazione comunale bastiola sulla vicenda".

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