Mancano ormai poco più di tre mesi all’inizio degli esami di maturità. Nella giornata di ieri il ministro Patrizio Bianchi ha firmato l’ordinanza che regola l'esame di Stato che avrà inizio il prossimo 22 giugno alle 8.30. Saranno mezzo milione gli studenti italiani che sosterranno la maturità quest’anno, dopo che non sono certo mancati i problemi. Per due anni consecutivi, a causa della pandemia, i maturandi avevano sostenuto solo l’orale, mentre adesso tornano gli scritti, anche se non mancheranno delle novità. La prima prova scritta sarà come sempre il tema di italiano, con sette tracce per tre tipologie di prova e, a seconda dell’indirizzo scolastico intrapreso dal maturando, la versione di latino, il problema di matematica o la traduzione. Cambiano però le regole. Le prove di esame varranno metà del voto.
La seconda prova
La seconda prova, che né gli studenti né i presidi volevano, varrà solo il 10% del voto finale, ovvero dieci punti come massimo. Mentre prima valeva fino a 20 punti. Secondo il ministro questa decisione “tiene conto degli ultimi due anni vissuti dai nostri ragazzi, che non devono avere paura di non farcela”. Se da una parte c’è chi approva la scelta, come Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione presidi, dall’altra c’è chi non si trova in accordo con il ministro. Gabriele Toccafondi di Italia Viva ha così commentato:“È l'ennesimo cambio in corsa, i ragazzi hanno bisogno di chiarezza”. Chiarezza che però alla fine sembra essere arrivata, dopo tanti tira e molla e manifestazioni.
Inizialmente sembrava che quest’anno sarebbe tornato il grande esame orale con la tesina di giugno. Invece poi è tornata l’idea di rimettere sia il tema di italiano che la seconda prova. Ovviamente questa ipotesi aveva scatenato le proteste degli studenti che non si aspettavano un ritorno al passato già da quest’anno, e le lamentele da parte di presidi e sindacati. Alla fine il ministero si è tirato fuori e ha deciso di affidare il secondo scritto in toto alle singole scuole che sanno perfettamente quanto i loro studenti hanno studiato, e soprattutto cosa, negli ultimi tre anni.
Come cambia il punteggio
Novità anche per quanto riguarda le commissioni d’esame che solitamente, in epoca pre-Covid, sono sempre state miste, composte da tre membri interni e tre esterni. Per la prossima Maturità invece saranno composte da professori interni e l’unico membro esterno sarà il presidente. Come annunciato all’inizio, cambiano anche i valori delle prove. Il punteggio massimo resta 100, ma 50 punti, e non più 40, dipenderanno dai voti dell’ultimo triennio, e le altre tre prove, due scritti e un orale, avranno pesi diversi. Il tema varrà 15 punti, la seconda prova solo 10, e l’orale 25 punti. Prima invece valevano tutte 20 punti. Le prove Invalsi di questi giorni non conteranno né per l’ammissione all’esame né per il voto finale. Durante la prova orale gli studenti che hanno alternato scuola e lavoro potranno parlare della loro esperienza, ma non sarà requisito indispensabile per partecipare all'esame.
Per il colloquio è infine prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il proprio domicilio, condizione che comunque dovrà essere documentata. Una prova in meno all’esame di terza media: gli studenti affronteranno solo due scritti, l’italiano e la matematica, e l’orale con tesina. Addio alle lingue straniere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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