Il mediatore che affiancò la giunta Pd negava la mafia nigeriana

Il dj ritenuto a capo della mafia nigeriana ferrarese è stato fermato. Ma, secondo il sindaco Fabbri, il mediatore culturale che collaborava col Comune negava il problema: "Diceva che si trattava di rivalità amorosa"

Il mediatore che affiancò la giunta Pd negava la mafia nigeriana

Nella tarda serata di mercoledì, gli uomini della squadra mobile di Ferrara hanno rintracciato e catturato il capo dei Viking della zona, l'organizzazione mafiosa sgominata qualche giorno fa, con l'esecuzione di 69 misure cautelari. Agli affiliati vengono contestati i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio, associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, rapina, estorsione e lesioni gravissime.

E ora, anche il capo della sezione ferrarese, Emmanuel Okenwa, detto Boogye, è stato fermato. Il dj africano non era stato trovato nella casa che condivide con la sua ragazza e gli investigatori sono riusciti a rintracciarlo a Verona, dove aveva in programma di esibirsi ad una festa privata. E dopo un lungo appostamento, il dj ritenuto esponente di spicco della mafia nigeriana è stato catturato.

Secondo quanto emerso dalla prima analisi svolta dall'attuale sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, sembra che Boogye abbia "suonato nel contesto di eventi patrocinati da precedenti Amministrazioni e, in almeno un caso, finanziato con fondi pubblici". In particolare, il primo cittadino ricorda l'apertura dell'evento High Foundation del 26 giugno 2012, "evento che è stato poi destinatario di contributi pubblici". Inoltre, in una foto postata sui social dallo stesso dj si nota il logo del Comune di Ferrara: "La foto è al vaglio- precisa il sindaco- ma dalle prime verifiche il contesto è il 'Nigerian party' del 2012, evento organizzato in occasione dell’anniversario della liberazione della Nigeria, come illustrato nel programma della Festa della legalità e della responsabilità, patrocinato e presentato in Comune alla presenza dell’allora assessore alle politiche sociali Chiara Sapigni".

Ma c'è di più. Secondo quanto sostiene il sindaco, il portavoce della comunità nigeriana a Ferrara, Kelvin Jacob, mediatore culturale che lavorava anche a stretto contatto con il Comune, aveva dichiarato ai quotidiani, relativamente alle risse di cui erano spesso protagonisti cittadini nigeriani, che si trattava di "rivalità amorosa". Come ricorda La Verità, nel 2017, il Comune di Ferrara aveva individuato 11 figure professionali che avevano il compito di tenere i rapporti con i richiedenti asilo. Tra queste, c'era Jacob, che faceva parte anche del Consiglio delle comunità straniere, insieme a "uno dei 'capi delle sardine ferraresi Adam Atik, in lista durante l’ultima tornata elettorale a sostegno di Roberta Fusari Sindaca, e che ha sempre definito la "mafia nigeriana" uno "spauracchio" della destra nostrana".

"Stiamo procedendo con approfondimenti- conclude il sindaco Fabbri- ma quanto sta

emergendo, dalle verifiche in corso, è allarmante e grave. Questo la dice lunga sui modelli di integrazione che ha promosso e su cui ha investito per tutti questi anni il Partito Democratico ferrarese".

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