Cronache

"Andiamoli a prendere...": è partita la caccia violenta dei no vax

Cresce l'odio nelle manifestazioni no vax di tutta Italia organizzate tramite Telegram. Ora sono pronti a colpire virologi, esperti e giornalisti

"Andiamoli a prendere...": è partita la caccia violenta dei no vax

Le proteste no vax e no Green pass si susseguono da settimane in tutte le città d'Italia. A volte sono poche decine, altre alcune migliaia, che si organizzano attraverso i canali social. Qui si scambiano informazioni sui luoghi d'incontro ma anche dati sensibili dei loro obiettivi, come numeri di telefono e indirizzi di residenza. Su Telegram ci sono gruppi con quasi 50mila iscritti, molto attivi nel fare segnalazioni e dare suggerimenti. Nel loro mirino ci sono i politici e i medici, ma anche i giornalisti e i sindacati, tutti "colpevoli" di spingere la campagna vaccinale. Quelle che prima erano minacce lasciate solo sui social network, ora si stanno trasformando in qualcosa di più grave, come dimostrano le aggressioni degli ultimi giorni a Roma e Milano e quanto accaduto a Matteo Bassetti sotto la sua abitazione.

L'organizzazione su Telegram

Basta fare un giro su Telegram, ma anche su Facebook, per trovare decine di gruppi che inneggiano alla violenza. Sono parte dell'organizzazione capillare no vax sul territorio. Da Nord a Sud, le manifestazioni sono solitamente organizzate nelle piazze virtuali, dove c'è un continuo flusso di informazioni. Il loro obiettivo è trovare e "stanare" quelli che considerano i colpevoli della "dittatura sanitaria". È così che viene chiamata la campagna di prevenzione e vaccinazione che ha lo scopo di mettere sotto controllo l'avanzata del virus. Ma non per loro, che hanno fatto partire una vera e propria caccia all'uomo. "Andiamoli a prendere...", si legge nelle chat chilometriche. Messaggi dal tono preoccupante, dove si arriva perfino a incitare azioni terroristiche: "Bombardiamo Palazzo Chigi". E ancora: "Devono morire tutti".

Cercano i numeri di telefono dei giornalisti, dei politici e dei medici attraverso la rete che conta ormai diverse decine di migliaia di persone, che operano in gruppi interconnessi tra loro. Una volta ottenuto il numero di telefono scrivono messaggi o chiamano direttamente il malcapitato e la parola d'ordine è sempre la stessa: registrare e postare la chiamata. Gli organizzatori vogliono le prove del fatto, la dimostrazione che i loro seguaci facciano davvero quello che dicono e che non siano solo parole al vento. Qualche numero di telefono è già stato diffuso e chi finisce nella loro rete si trova costretto a ricevere decine di telefonate e di Whatsapp che hanno tutte lo stesso tenore minatorio.

Le minacce a Matteo Bassetti

Vogliono anche gli indirizzi di casa, vogliono aspettarli sotto casa per dire loro in faccia quello che pensano e il modus operandi è sempre lo stesso: gli admin dei gruppi vogliono che tutto venga documentato mediante video da condividere sui social. È quanto accaduto a Genova a Matteo Bassetti, seguito mentre rientrava nella sua abitazione da un no vax che l'ha minacciato e accusato per le sue esternazioni in favore dei vaccini. L'individuo è stato identificato e denunciato per minacce gravi. "Il nostro uomo si è fatto identificare e denunciare. Se non agiamo con intelligenza perderemo velocemente gli elementi più attivi e motivati", si legge nelle chat a proposito di questa vicenda.

Non è certo la prima volta che il primario dell'ospedale San Martino di Genova subisce simili situazioni. "In questo momento quando esco di casa e vado in ospedale la Polizia mi accompagna e così al ritorno. Ma non è importante quello che stanno facendo le forze dell'ordine, che è encomiabile, ma quello che dovrebbe fare la magistratura ovvero mettere insieme tutte le denunce e lavorare con l'unico scopo di perseguire queste persone come associazione a delinquere o movimenti di eversione", ha dichiarato il medico.

La deriva violenta preoccupa il Viminale, che ha alzato i livelli di guardia, sostenendo che verrà sempre garantita "la libertà di manifestare pacificamente nel rispetto delle regole, ma non saranno ammessi atti di violenza e minacce". Dal ministero dell'Interno spiegano che "è un movimento assolutamente fluido dove confluiscono diverse anime. Ci sono quelli arrabbiati per i guai economici dovuti alla pandemia. Ci sono quelli che ne fanno una questione di libertà, un assoluto che secondo loro viene su tutto e su tutti, reagiscono male a ogni tipo di prescrizione e non si rendono nemmeno conto che esiste un confine tra il lecito e l’illecito. Poi ci sono quelli terrorizzati in buona fede dal vaccino. Arrivando a quelli che sono convinti che gli verrà inoculato un microchip".

Il calendario delle manifestazioni

Intanto nei gruppi sui social, il movimento no vax si sta organizzando per mettere in scena altre azioni dimostrative. Il 1 settembre sono previste manifestazioni nelle stazioni ferroviarie (58 in tutto) d'Italia dalle 14.30 e fino a tarda sera. Il 2 settembre stanno organizzando un presidio fuori dai palazzi delle Regioni in tutto il Paese dalle 10 alle 12 mentre il 3 settembre è in programma un blitz nelle redazioni dei giornali e delle tv "nemiche", colpevoli di creare allarmismo attorno all'epidemia di coronavirus. "Presidio sedi leccaculo canali manipolazione", dice il volantino diffuso nelle chat in cui i partecipanti sostengono che "non c'è mai stata nessuna strage" e che "vanno messi tutti al rogo". Il 4 settembre i movimenti no vax sono pronti a scendere in piazza con manifestazioni a partire dalle 18 e il 6 settembre si danno appuntamento in Parlamento.

Il 5 settembre se lo prendono di riposo.

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