Coronavirus

Medico denunciò le mascherine-fazzoletto: ora grave col Coronavirus

Furioso dopo aver ricevuto i nuovi dispositivi di protezione, il dottor Domenico Pone si lasciò andare ad uno sfogo registrato in un video e diffuso via WhatsApp. Richiamato dall'azienda ospedaliera, chinò la testa e chiese scusa, ma ora si trova ricoverato proprio a causa del Coronavirus: le sue condizioni sono peggiorate

Medico denunciò le mascherine-fazzoletto: ora grave col Coronavirus

Aveva denunciato l'inadeguatezza delle ultime mascherine inviate in un filmato diffuso tramite i social network, senza riuscire a nascondere tutta la propria rabbia per quelle strisce di carta che poco avevano delle caratteristiche di un reale dispositivo di protezione individuale, ed ora il medico protagonista del video-polemica si trova ricoverato in ospedale, proprio a causa del Coronavirus.

Un autentico dramma, quello dei medici, divenuti veri e propri soldati di trincea. Fin dall'inizio dell'emergenza Coronavirus, i sanitari hanno fatto il possibile per salvare la vita ai pazienti risultati positivi al Covid-19, senza mai tirarsi indietro. Turni infiniti, passati a combattere contro una nuova malattia con la consapevolezza di poter diventare da un momento all'altro loro stessi delle vittime. Ecco spiegata la ragione dell'accesa polemica sorta nei giorni scorsi subito dopo la distribuzione delle nuove mascherine, definite da molti come dei semplici fazzoletti di carta. Ad unirsi al coro indignato dei sanitari e dei governatori delle Regioni maggiormente colpite dal morbo, anche il dottor Domenico Pone, che da 12 anni lavora come urologo presso l'ospedale Umbeto Parini di Aosta.

Presa visione delle nuove mascherine da indossare per scongiurare un eventuale contagio contraibile durante l'assistenza ai pazienti, Pone aveva deciso di lasciare un messaggio sui social, senza neppure tentare di nascondere la propria amarezza. "Buon giorno a tutti", comincia il medico nel video. "Eccomi qua, stamane, nel mio turno di consulenza al pronto soccorso presso l'ospedale Parini presso il quale, orgogliosamente, lavoro da circa 12 anni. Ebbene, qual'è la sorpresa di questa mattina 16 marzo? Questa stupenda mascherina", dichiara il professionista, mostrando l'oggetto in questione. "Pensate un po', un banale fazzoletto che improvvisamente assurge a presidio medico di protezione. Ringrazio fervidamente chi ha avuto questa brillante idea. E a te, che hai avuto questa fantastica idea, va il mio personale pensiero: sei un gran figlio di *******. Con questa idea, hai voluto firmare la nostra condanna. La condanna di medici, sanitari, personale parasanitario che in questo momento difficile sta affrontando un problema serio. Mettendo a repentaglio la propria vita per gli altri. Ti stai approfittando del nostro senso del dovere, della nostra passione, che mettiamo ogni giorno nella nostra professione. Ci ripaghi così, con questa roba qui. Se ci riesci, usala per te che hai avuto l'idea. Per la tua igiene intima. Io preferisco lavorare senza".

Un intervento assai duro, quello del dottor Pone, subito richiamato all'ordine dall'azienda. Giorni dopo, infatti, il medico si era scusato con l’Usl che aveva minacciato di sospenderlo, spiegando che il suo era stato un sfogo personale. I fatti, tuttavia, hanno purtroppo dato ragione al sanitario, preoccupato della scarsa sicurezza fornita dai nuovi presidi in dotazione. Poco tempo dopo, infatti, il dottor Domenico Pone è risultato positivo al Coronavirus, e le sue condizioni sono velocemente peggiorate.

L'uomo si trova ora ricoverato proprio all'Umberto Parini di Aosta, dove adesso lotta come tanti altri pazienti contro la terribile malattia.

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