Ha reciso la orta addominale per errore. Il chirurgo che ha visto morire sotto i ferri quel paziente di 37 anni che doveva fare solo una laparoscopia adesso racconta il suo dolore per quell'errore tragico che è costato la vita ad una persona. "Mi sarei messo al suo posto. Ho amato quell'uomo più di sua moglie, ho fatto di tutto per salvargli la vita. Lo giuro", afferma in un'intervista a Repubblica. "Non mi do pace, la mia vita è distrutta — dice lui con un filo di voce — perché ho eseguito centinaia di laparoscopie nella mia carriera e non ho registrato mai nemmeno un sanguinamento". Il chirurgo ha alle spalle 20 anni di interventi: "Ho introdotto il primo strumento chirurgico, il Trocar, ed è stata la fine. Un errore tecnico — dice il medico — Non riesco a farmene una ragione. Salviamo mille vite ma quando una persona muore ci roviniamo l'esistenza". Il chirurgo ha 47 anni e alle spalle una carriera ventennale, nessuna ombra sul suo percorso".
Infine il momento più drammatico: "Ho spalancato le porte della sala operatoria, ho allargato le braccia e ho detto che era colpa mia. Mi sono sentito morire dentro, sulle facce dei parenti ho visto dipinta la disperazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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