Coronavirus

Meluzzi: "In Italia clima da polizia fascista, così moriremo di fame"

Lo psichiatra critica le misure di contenimento adottate dall'esecutivo per arginare la pandemia di Covid-19

Meluzzi: "In Italia clima da polizia fascista, così moriremo di fame"

"Queste misure stanno portando il paese in una situazione devastante non solo per l’economia, ma anche per la salute mentale. Quello da cui non usciremo è questa follia collettiva. O si fa ripartire il Paese o siamo fottuti. Non conteremo i morti di virus, ma moriremo di fame o di follia". Così Alessandro Meluzzi critica aspramente le misure di contenimento adottate dal governo giallorosso di Giuseppe Conte per arginare la pandemia di coronavirus che da oltre un mese ste tenendo sotto scacco il Paese, ma anche l’Europa e il mondo intero.

Ai microfoni di Radio Radio, di cui è stato ospite, il professore si scaglia contro i provvedimenti dell'esecutivo che hanno estremamente limitato le libertà personali, dal momento che ogni cittadino è costretto a rimanere chiuso in casa e gli è permesso di uscire, con modulo di autocertificazione in tasca, per motivi di salute, lavoro o reale necessità (come, su tutti, fare la spesa per riempire dispensa, frigorifero e pancia).

Il lockdown così come è stato fatto entrate in vigore in Italia non piace affatto al saggista, che critica anche le iniziative delle autorità di inseguire chi sgarra con i mezzi di polizia, ricorrendo addirittura all’uso degli elicotteri: "Un elicottero che insegue un uomo su una spiaggia o una donna che porta a passeggio il cane...Mah, adesso attiviamo i mezzi navali e i mezzi terrestri, ma sarebbe stato bellissimo vedere attivare un millesimo di questi mezzi durante gli sbarchi di settecentomila clandestini sulle spiagge italiane. Non mi sembra siano arrivati né gli elicotteri né droni né inseguimenti terrestri. Senza parlare, poi, della criminalità organizzata. Stendiamo un velo pietoso...".

Dunque, nel prosieguo della chiacchierata via etere, Meluzzi coglie una delle tante contraddizioni intrinseche alle contromosse adottate dalle istituzioni, parlando di una sorta di follia collettiva: "Di fronte a tutte queste misure non si può non cogliere un fondo di follia a cui si innestano reazioni sproporzionate epiche e da commedia. Una tragica-commedia. La logica delle misure: si può uscire col cane, ma per esempio un bambino per mano della nonna o del papà non può uscire neanche al guinzaglio. Di contraddizioni di questo tipo in queste misure ce ne sono un’infinità...".

Per lo psichiatra, insomma, le linee guida adottate non hanno molto senso e sarebbero giustificate solamente se avessimo avuto venti milioni di morti, non ventimila: "Non si distrugge un paese completamente, radendolo al suolo come stiamo facendo. Stanno favorendo un clima psichico da follia. Abbiamo ormai dei caposcala tipo quelli dell’Ovra del ventennio fascista. Temo l’arrivo dei caposcala, stiamo creando un clima di psicosi collettiva...

".

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