"Umiliati e trucidati": il video choc dei narcos messicani

I 20 prigionieri immortalati nel video sono stati poi ritrovati cadaveri e sarebbero tutti membri del clan La Bandera, rivale dei Los Tlacos

"Umiliati e trucidati": il video choc dei narcos messicani

Non si placa lo scontro tra i cartelli della droga messicani, condotto non solo con il piombo ma anche con i video-choc. Uno di questi ultimi è stato appena realizzato e diffuso dai membri della gang Los Tlacos, in cui gli stessi si riprendono mentre compiono una vera e propria "esecuzione" ai danni di affiliati all'organizzazione rivale de La Bandera, sigla legata al clan Guerreros Unidos. Nel filmato si vedono 20 membri di La Bandera inginocchiati e allineati fianco a fianco, circondati da sorveglianti armati nella foresta dello Stato di Guerrero, nel sudovest del Paese.

Nel video, i soggetti inginocchiati vengono sottoposti a un vero e proprio "processo", con i membri di Los Tlacos che li accusano di "estorsione e uccisione di persone innocenti". I prigionieri vengono inoltre sottoposti a interrogatorio da un carceriere armato, che punta la sua pistola contro le tempie dei membri de La Bandera. "Ecco tutti quelli", grida il carceriere immortalato dalla clip, "che hanno estorto denaro e che stavano uccidento persone e donne innocenti. La spazzatura che terrorizzava questa bellissima città. Glielo abbiamo detto ed è arrivato il momento, questo tappeto erboso ha già un proprietario". Una delle persone inginocchiate, minacciato dal sorvegliante in questione, gli rivela alla fine che Chuco Brito, leader de La Bandera, è in stretti rapporti affaristici con Gama Pérez, sindaco neoeletto di Iguala, città dello Stato di Guerrero.

I 20 ostaggi sono stati in seguito trucidati e quattro dei loro corpi sono stati lasciati nel cofano di un’auto ieri mattina davanti all’ufficio di David Gama Perez, primo cittadino uscente della stessa città. Dopo la scoperta di quei cadaveri e la diffusione del video-choc sul web, le autorità messicane hanno assicurato il massimo impegno nella ricerca dei responsabili della strage-show.

"L'ufficio del procuratore generale dello Stato", ha affermato in una nota l'autorità inquirente di Guerrero, "continuerà con le indagini opportune per individuare lui o coloro che sono probabilmente responsabili di questo atto criminale".

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