Metodo Stamina: dai documenti nessuna prova di miglioramenti

Nel materiale degli Spedali di Brescia, che somministrano la cura, nessuna traccia di una reale utilità

Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation
Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation

Trentasei schede che sintetizzano le cartelle cliniche degli Spedali Riuniti di Brescia danno una risposta chiara a quanti sostengono che il metodo Stamina porterebbe a miglioramenti nei pazienti che si sono sottoposti alle cure.

Nei documenti, consegnati agli esperti del Comitato istituito dal ministero della Salute, non ci sono prove di un miglioramento reale. Una verità che contraddice l'opinione dei parenti dei malati, che sostenevano invece che non solo il metodo proposto da Davide Vannoni non presenta effetti collaterali, ma che invece porterebbe a miglioramenti nei pazienti.

Se nel materiale - di cui l'Ansa è venuta in possesso - non si segnalano effetti collaterali alle infusioni, non ci sono neppure casi di miglioramento supportati dalle analisi, ma soltanto auto-valutazioni di pazienti e famiglie.

Questa mattina Guido De Barros, padre di Sofia, affetta da Leucodistrofia metacromatica e curata con il metodo Stamina a Brescia, aveva annunciato per domani una conferenza stampa in cui avrebbe presentato ai giornalisti documenti a sostegno della tesi dei miglioramenti nei malati, ma anche "mancanze, come quella dell'ospedale, che non ha effettuato visite diagnostiche di follow up".

Nel frattempo la procura di Torino ha annunciato

che nei primi giorni del 2014 consegnerà gli avvisi di conclusione delle indagini sulla Stamina Foundation. Fonti giudiziarie hanno dichiarato all'Agi che non dovrebbero esserci proroghe ulteriori.

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