Cronache

"Metro per metro": dove si cerca il corpo di Saman

Tra domani e mercoledì, probabilmente, sarà utilizzata la tecnologia dell'elettromagnetometro per una più approfondita scansione del sottosuolo

Un frame del video della Gazzetta di Reggio
Un frame del video della Gazzetta di Reggio

Continuano senza sosta le ricerche di Saman Abbas, la 18enne scomparsa da oltre un mese, da Novellara, nella Bassa Reggiana, mentre sul fronte investigativo, il cerchio si stringe attorno ai familiari della ragazza, sospettati di averla assassinata. I carabinieri scandagliano metro per metro la zona di campagna attorno al casolare dove abitava la giovane, poco distante dall'azienda agricola dove lavorava il padre. Tra domani e mercoledì, probabilmente, sarà utilizzata la tecnologia dell'elettromagnetometro per una più approfondita scansione del sottosuolo. La Procura di Reggio Emilia indaga per omicidio: gli inquirenti sospettano che Saman sia stata uccisa per aver detto no ad un matrimonio combinato in Pakistan dai genitori.

Il padre, la madre lo zio e i due cugini sono indagati. Gli ultimi tre sono stati ripresi, questo il quadro accusatorio, dalle telecamere di sorveglianza dell'azienda agricola lo scorso 29 aprile mentre camminavano verso i campi con due pale in mano. Avevano tra le mani anche un piede di porco e un sacco azzurro. Per i carabinieri, che conducono le indagini, quella sera, hanno preparato la buca per sotterrare il corpo della 18enne. Al centro del nuovo filmato acquisito dai carabinieri del reparto operativo diretto da Stefano Bove, ci sarebbe lo zaino di Saman. Lo stesso zainetto che la giovane aveva con sé quando, accompagnata dai genitori, aveva raggiunto lo zio 33enne, Danish Hasnain, accusato dal fratello 16enne di aver ucciso la sorella.

L’uomo, nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, avrebbe atteso la ragazza alla fine del viottolo di campagna che costeggia delle serre. Secondo quanto raccontato recentemente da SkyTg24, che ne ha dato l’anteprima, Saman quella sera era uscita dall’abitazione con madre e padre, indossava un vestito islamico e aveva sulle spalle lo zaino. Dopo circa una decina di minuti i genitori hanno fatto ritorno ma la 18enne non era con loro. Dopo un po’ il padre, Shabbar, è uscito ancora una volta di casa, da solo. Quando ritorna ha lo zainetto di Saman in mano. Gli investigatori pensano che in quel momento la figlia fosse già stata uccisa. Proviamo a ripercorre le tappe e gli indizi in mano agli inquirenti.

Il 26 maggio, in cronaca si inizia a vedere il volto di Saman Abbas, 18enne pakistana, scomparsa a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Di lei si sa inizialmente poco ma, con il passare delle ore, si viene a conoscere la sua storia: si è opposta al matrimonio combinato dalla sua famiglia con un cugino, perché innamorata di un fidanzato segreto. Il rifiuto della ragazza ha fatto imbestialire i suoi familiari che già avevano programmato tutto per le nozze, fissate per il 22 dicembre in Pakistan, con partenza il 17. Alla fine di ottobre la ragazza era andata dai Servizi sociali di Novellara per chiedere di essere aiutata. Da lì il suo trasferimento in un centro protetto nel Bolognese.

Subito dopo la sua scomparsa nel nulla sono partite le ricerche della 18enne nell’azienda agricola dove lavorano alcuni suoi familiari e il padre 46enne, Shabbar. I carabinieri diretti da Stefano Bove, comandante del Reparto operativo di Reggio, hanno scoperto che Saman ha lasciato il centro protetto l’11 aprile per fare ritorno a casa. Si scoprirà in seguito che l’obiettivo della giovane era riprendere i documenti, tra i quali la carta d’identità, per poter andare all’estero con il suo ragazzo 21enne e iniziare una vita normale, da ragazza della sua età, come per esempio prendere la patente e iscriversi al liceo. Non era la prima volta che si allontanava dal centro, ma era sempre ritornata.

Forse era già stata in Belgio con il 21enne conosciuto in chat e ascoltato dai militari e dalla pm Laura Galli, alla quale ha confessato di avere paura.

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