Coronavirus

"Mi aspetto resistenze". Il piano di Sileri per vaccinare i bimbi

Il sottosegretario alla Salute prevede altre vittime e altri pazienti ricoverati tra i soggetti che non si sono ancora vaccinati

"Mi aspetto resistenze". Il piano di Sileri per vaccinare i bimbi

Perpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, lo dice chiaramente nella sua intervista al Corriere:“È inevitabile, purtroppo, prevedere altre vittime e altri ricoverati tra i non vaccinati. Ma gli ospedali non dovrebbero andare in affanno. Sono fiducioso: possiamo confidare in un Natale sereno. Grazie ai tanti che si immunizzano e grazie al Green pass. Resterà obbligatorio per molti mesi”.

Si è quindi detto ottimista per quanto riguarda i mesi futuri, grazie al lavoro fatto dall’Italia in campagna vaccinale. A preoccupare sono ancora coloro che non hanno ricevuto il vaccino. L’importante, secondo Sileri, è che si prosegua a buon ritmo con l’inoculazione delle terze dosi e si riesca a convincere le famiglie a vaccinare in massa i bambini che hanno una età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Quest’ultimo aspetto sarà forse quello più problematico.

L'avvertimento di Sileri

"Mi aspetto una resistenza. Anche tra i 12 e i 15 anni, del resto, la percentuale di vaccinati è più bassa. Ma, da medico, mi auguro almeno la metà dei 3,2 milioni italiani tra i 5 e gli 11 anni, si vaccini. Prima ancora che per bloccare la circolazione del virus, nell’interesse dei bambini. Gli effetti della malattia, nel lungo periodo, sono subdoli e non risparmiano i giovani. Il Covid è meglio non prenderselo, a nessuna età" ha tenuto a sottolineare Sileri che ha anche ricordato che gli italiani non hanno ancora riacquistato il 100% della loro libertà. Infatti, è ancora in vigore l’obbligo di indossare la mascherina nei locali al chiuso, mantenere la distanza di sicurezza e seguire rigidi protocolli per poter accedere in palestra. Tutto questo perché ancora l’emergenza non è del tutto archiviata.

Cosa ci ha protetto finora

Di una cosa è certo, ovvero che “l'obbligo di Green pass è, insieme all'ottima risposta degli italiani alla campagna vaccinale, quello che ci ha protetto da situazioni di contagio fuori controllo. In Francia, dove non c'è un obbligo di Green pass così stringente, il tasso di ospedalizzazione è ben più severo. La nostra strategia spinge la vaccinazione e, attraverso i tamponi di chi non si vaccina, permette di far emergere i contagi che altrimenti non conosceremmo”. Come precisato dal sottosegretario alla Salute non è pensabile che l’obbligo della certificazione verde decada quando sono ancora in vigore le altre limitazioni. In poche parole, sarà l’ultimo obbligo a cadere. Ma non solo: “Ci vorranno molti mesi. Così come, considerando la nuova ondata, è improbabile si possa fare a meno dello stato di emergenza”.

Chi finirà in ospedale

Quest’anno il Natale, almeno secondo le previsioni di Sileri, dovrebbe essere sereno. Anche se c’è la possibilità che i numeri dei contagi possano aumentare, ma non quelli dei pazienti ricoverati. “In ospedale finiranno i non vaccinati. Certo, a meno di varianti a noi ancora non note e dagli esiti imprevedibili. E a patto che i cittadini si facciano somministrare la terza dose” che, come ha detto chiaramente, sarà prima o poi indispensabile per tutti, con una platea che si allargherà tra dicembre e gennaio, ovvero quando scadranno i sei mesi dall’inizio della campagna di vaccinazione di massa. Anche perché, come ha ricordato Sileri: “L'immunità data dai vaccini va rafforzata. L'ulteriore richiamo non è strano, anzi è comune a tutti i vaccini.

L'estensione a tutta la popolazione sarà progressiva e basata su valutazioni scientifiche: non c'è ragione di diffidare".

Commenti